“L’Italia ha grandi potenzialità se avrà il coraggio e la determinazione di fare riforme strutturali“. Lo ha detto il presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli dove ha tenuto una lectio magistralis sull’Europa. “In Italia – spiega – ci sono le tasse sull’energia più alte del mondo e una fiscalità troppo alta limita la competitività delle aziende. Servono riforme come il Jobs act che è una riforma coraggiosa”.
Il taglio del costo dell’energia per le imprese è stata una delle prime promesse di Matteo Renzi. “Dal 1° maggio vi sarà un taglio dei costi dell’energia del 10% per le pmi attraverso una rimodulazione del paniere della bolletta energetica” per un totale di 1,5 miliardi di sgravi, prometteva il premier durante la conferenza stampa del 12, quella delle famose slide. Il 7 agosto il Senato ha approvato il provvedimento di conversione del decreto-legge Competitività, contenente le norme del pacchetto taglia-bollette. Ma i fondi destinati al taglio sono stati dimezzati (800 milioni) e la strada è ancora lunga: l’Authority per l’energia, che dovrà concretizzare gli sgravi, il 18 settembre ha avviato la procedura con la delibera 477, ma il percorso burocratico è irto di ostacoli. Inoltre, per arrivare al taglio del 10% bisognerà aspettare il 2015 con il varo dei nuovi atti normativi e di indirizzo da parte del ministro dello Sviluppo.
“La crisi non è stata creata dall’Ue ma dai comportamenti irresponsabili dei governi che hanno prodotto debito pubblico”, ha detto il presidente dell’esecutivo Ue. “Avrei preferito una risposta più esaustiva dall’Europa – ha proseguito – ma grazie alla nostra azione abbiamo salvato diversi Paesi dal fallimento. Draghi merita tutto il nostro sostegno e la nostra ammirazione”.
Il giudizio di Barroso sul premier italiano Matteo Renzi è positivo: “Ritengo – ha detto rispondendo ad una domanda dei giornalisti – che Renzi abbia portato tanta energia e che lui abbia contagiato l’Italia con il suo entusiasmo. E questo è un bene. Lui usa queste qualità per portare avanti le riforme necessarie all’Italia e sta dando all’Europa giusti segnali in termini riformistici. Speriamo che riesca – ha concluso – sarebbe un successo per l’Italia e per l’Europa”.
“L’impatto potenziale dei fondi strutturali riservati all’Italia è molto alto. Siamo certi che il Paese li userà nel modo migliore, aveva detto ieri Barroso in visita agli Scavi archeologici di Pompei – nel complesso i fondi strutturali e gli investimenti dell’Ue contribuiscono allo sviluppo economico dell’Italia e alla creazione di posti lavori specie nel Sud: stiamo parlando di circa 44 miliardi di euro nel periodo 2014-2020”.