Fra il 2003 e il 2012 le imprese sociali in Italia sono passate da 8500 e 17600 unità mentre gli addetti del settore sono arrivati a più di 400.000. Numeri raddoppiati nel corso di dieci anni: nonostante il saldo occupazionale per il 2014 sia previsto in calo (-0,8%) resta comunque un risultato migliore delle aspettative che riguardano il complesso dell’imprenditoria italiana (-1,5%). Questo quanto emerge dall’indagine Excelsior sul settore, presentata nel corso delle Giornate di Bertinoro per l’economia civile promosse dall’Aiccon (Associazione Italiana per la promozione della Cultura della Cooperazione e e del Non Profit).
Ottimismo, dunque, nei confronti del futuro: 31.550 le assunzioni previste per il 2014, a fronte di 35.24o uscite. In particolare, ad assumere saranno le imprese con fatturato in aumento e quelle votate all’innovazione (che hanno realizzato innovazioni di prodotti/servizi nel 2013).
Cosa si intende per imprese sociali? Si tratta di organizzazioni private che esercitano un’attività economica organizzata al fine della produzione e dello scambio di beni e servizi di rilievo etico e sociale. Questo tipo di impreso operano nei servizi socio-assistenziali, sanitari, formativi, nei servizi per l’infanzia, culturali e ricreativi.
Quali sono le professionalità maggiormente impiegate in questo settore? In particolare, figure dalle competenze di alto livello, con elevato grado di competenza e esperienza: su di loro si punta maggiormente per sostenere la crescita. Tende invece a diminuire il numero degli operai (3% del totale), mentre il gruppo più forte resta quello delle figure intermedie (50% del totale): il 60% delle assunzioni previste per il 2014 saranno rivolte a persone in possesso di laurea o diploma.
Tra i segnali positivi lanciati da questa tipologia di imprese, c’è il tentativo di andare incontro ad alcune categorie di lavoratori: in quest’ottica, oltre la metà delle assunzioni previste per il 2014 saranno in part-time (a fronte di una media nazionale del 26%) e la domanda di lavoratori immigrati si mantiene più alta – seppure in diminuizione – rispetto agli altri settori.