“Ci sono diverse ipotesi ma non è stato ancora definito il quadro generale”. Da Washington il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, torna sulla proposta di mettere il Tfr in busta paga avanzata dal premier Matteo Renzi: “E’ un meccanismo molto delicato e qualunque cosa si fa sul Tfr ha delle conseguenze da valutare bene“, ha aggiunto il titolare del dicastero di via XX Settembre nel corso di una conferenza stampa al termine dalla riunione del Fondo monetario internazionale.
“Il Fmi ha elogiato le riforme strutturali in atto in Italia e il voto sulla riforma del lavoro, che ha registrato unanimi consensi e approvazione – assicura Padoan – il Jobs Act è stato accolto come un segno di grande cambiamento ed è considerato cruciale ma abbiamo sottolineato che è solo un pezzo delle riforme in atto”. Molte sono già state introdotte “nel percorso parlamentare, dalla riforma della giustizia civile a quella della pubblica amministrazione, dalla delega fiscale alle riforme istituzionali. Poi – ha proseguito – ci sono molti altri terreni su cui è necessario fare le riforme. La prima che mi viene in mente è quella della scuola“. “Si tratta di un agenda ricca – ha affermato Padoan – da fare in sequenza. Ma c’è una questione pratica, perché il Parlamento le può esaminare una alla volta”.
Inevitabile un riferimento agli impegni che l’Italia è tenuta a rispettare: “Terremo conto dei vincoli di bilancio in un contesto in cui la composizione delle misure sia mirata a sostenere la crescita”, ha spiegato ancora. Padoan ha quindi ribadito come “l’Italia stia affrontando una duplice sfida, quella di fare le riforme in un periodo di recessione. Sfide che vengono da lontano. Questo per l’accumularsi di almeno un ventennio di declino della produttività su cui si è innescato il fenomeno recessivo generato dalla crisi finanziaria”. “Con in più – ha aggiunto – una gestione del debito pubblico accumulato. Tutte debolezze maggiori rispetto agli altri grandi Paesi della zona euro”. Bruxelles stia tranquilla anche sul tema del debito: “La sostenibilità del debito italiano è fuori discussione“.
Il prossimo appuntamento nell’agenda del governo è quello con la legge di Stabilità. “La manovra è in corso di affinamento per la messa a punto delle misure specifiche – spiega il ministro dell’Economia – è in corso una discussione sulla legge di stabilità e in queste ore sono in costante contatto col presidente del consiglio Matteo Renzi per definire i dettagli sulla composizione della manovra”.