Una ballerina su una scala che danza al suono di parole a tratti fredde e ripetitive. “Chris is Chris“, è parte della partitura vocale che riempie lo spazio illyArtLab della Triennale di Milano. Alle pareti della sala, esposte venti opere di Christopher Knowles (i “Typing”), che diventano scenografia della coreografa greca Marianna Kavallieratos. Una performance che unisce danza, poesia e arte visiva. Red, White and Red all over è un balletto che nasce proprio dalla genesi delle opere di Knowles. Lui, ragazzo autistico dalla forte creatività che è stato per anni collaboratore del famoso artista visivo Robert Wilson, usando una macchina da scrivere elettrica ha creato i Typing (ovvero “Battiture”), disegni in rosso e nero su grandi A4 bianchi. È chiamata poesia concreta, ovvero parole, se viste da vicino; disegni astratti, se osservati da lontano. Un tentativo di disintegrare la struttura linguistica.
“Durante questa creazione artistica – raccontano i curatori della performance a Milano – Knowles parla a se stesso componendo litanie ripetitive. Frasi che sembrano sempre uguali, ma hanno piccole e quasi impercettibili variazioni”. Una voce che lui stesso ha registrato e utilizza come colonna sonora della sua mostra e che diventa musica per i passi di danza della coreografica della greca Kavallieratos. La ripetitività del mantra recitato da Knowles in fase creativa ricorda quasi il minimalismo della musica di Philip Glass, con cui non a caso Knowles ha lavorato quando, ancora ragazzo, ha scritto il libretto per l’opera di Wilson Einstein on the Beach. “Quando Bob Wilson ha incontrato Knowles – continuano dalla Triennale di Milano – si è subito reso conto del suo estremo talento artistico, nonostante la sua malattia. Questa performance, ora, altro non è se non il suo ultimo esperimento”.
Black, White and Red all over è una performance che è già stata realizzata negli Stati Uniti dove era stato scelto uno spazio lungo e stretto, per permettere alla danzatrice di muoversi avanti e indietro. Ed è per ricreare questa condizione quasi bidimensionale che alla sua prima italiana alla Triennale di Milano la ballerina greca si muoverà utilizzando esclusivamente una scala nera al centro dello spazio scenico. Danza per rappresentare visivamente lo studio del movimento, per spiegare cose succede quando un corpo vuole iniziare a muoversi. Una sorta di composizione in movimento di azioni astratte.
Christopher Knowles, l’allievo di Bob Wilson
Sia Christopher Knowles che Marianna Kavallieratos sono maturati artisticamente al Watermill Center di Long Island e entrambi collaborano da decenni con l’artista visivo Robert Wilson, uno dei registi chiave della programmazione del Piccolo teatro di Milano nel programma Expo Teatro 2015 (allo Strehler con Odyssey). La lunga collaborazione di Knowles con Wilson è iniziata nel 1973, quando Wilson lo invita a recitare in The Life and Times of Joseph Stalin alla Academy of Music di Brooklyn.
In seguito Knowles scrive il libretto per l’opera di Wilson e Philip Glass, Einstein on the Beach, andata in scena nel 1976. Dal 1974 ha continuato a esplorare temi che ruotano intorno alla comunicazione e al sistema di segni. Mentre le sue poesie sono state pubblicate sul The New Yorker, i suoi lavori fanno parte delle collezioni permanenti del Museum of Modern Art di New York, il Brooklyn Museum, il Museum Boymans-van Beuningen di Rotterdam. Il suo grande typing Untitled (Christopher Knowles, Puevfgbcure Xabjyrf) è stato esposto nel 2012 nella mostra Ecstatic Alphabets/Heaps of Language al MoMA.
La ballerina greca Marioanna Kavallieratos
Nata ad Atene, Marianna Kavallieratos si forma alla London Contemporary Dance School, e in seguito studia al Graham Studios di New York. Ha partecipato in qualità di performer a oltre venti produzioni di Robert Wilson in teatri e festival internazionali, oltre ad aver danzato con la compagnia Kobalt Works di Bruxelles per tre anni. Nel 2010 fonda Klokworks, con cui presenta la sua prima coreografia Moment al Guggenheim di New York. Dopo questa prima esperienza, ha creato diverse coreografie per l’Athens Festival.
Triennale di Milano, spazio illyArtLab
Dall’8 al 26 ottobre
Durata: 20 minuti
Costo: 5 euro