“Le ambulanze con i feriti devono aspettare al confine tra 3 e 10 ore per i controlli dell’esercito. Per questo motivo ieri notte sono morte 3 persone“. Fuad Akgul è un medico volontario presso l’ospedale di Suruc, dove vengono trasportati i feriti di Kobane. L’esercito turco presidia il confine, ma impedisce che i feriti gravi vengano trasportati subito in ospedale. “Nelle ultime due settimane – continua il dottore – sono morte almeno 12 persone per questo motivo”. Anche i paramedici che lavorano sulle ambulanze si lamentano dell’operato delle Forze armate di Ankara: “Dovremmo poter andare a prendere i le persone colpite – spega un barelliere- nei villaggi vicino Kobane, ma l’esercito ce lo impedisce”. Intanto ogni giorno a Suruc si celebrano affollati funerali dei combattenti morti nella battaglia contro l’Isis di Cosimo Caridi
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