Il sindaco di Bari Antonio Decaro (Pd), due giorni fa, ha impedito con il suo stesso voto che passasse un significativo emendamento “anti-casta”: quello che vieta a parenti di amministratori pubblici e consiglieri comunali di sedersi nei Cda delle aziende municipalizzate. Ma l’intera maggioranza, Decaro incluso, ha deciso di votare contro. Il caso è deflagrato giacché Decaro ha imbarcato nella sua coalizione almeno due esponenti della “parentopoli” barese. Il primo riguarda un consigliere comunale, eletto proprio nella lista civica che sostiene Decaro, Ninni Mariani, il cui fratello è presidente dell’Amgas. Il secondo riguarda Alessandra Anaclerio, eletta con Realtà Italia che sostiene il sindaco. Il padre Nino siede, anch’egli, nel cda Amgas. Entrambi, sull’emendamento in questione, si sono astenuti. “Mi sono astenuta – dice Anaclerio – perché mio padre è nel Cda Amgas e secondo gli altri, ma io non la penso così, la vicenda potrebbe interessarmi in prima persona. Per me, che ci sia un parente nel Cda di una municipalizzata, non è un problema. Non vedo alcun conflitto d’interessi: qual è la differenza tra un coniuge e un convivente? Non trovo giusto che i parenti di un consigliere comunale siano limitati nei loro diritti”  di Antonio Massari, montaggio e grafica Gisella Ruccia

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Sblocca Italia, M5S: “Testo inaccettabile. Presentati 500 emendamenti nel merito”

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