Nonostante i bombardamenti occidentali che hanno distrutto diversi centri di allenamento militare dei jihadisti in Siria e Iraq, lo Stato Islamico pubblica su Twitter un video che mostra i combattenti fedeli ad al-Baghdadi mentre svolgono esercitazioni di lotta, recupero feriti e pulizia delle armi. Tutto utilizzando forniture statunitensi
Uno dei tanti video diffusi dai canali social dello Stato Islamico, miliziani fedeli all’autoproclamato califfato impegnati nell’addestramento da combattenti, ma un particolare attira l’attenzione: i jihadisti stanno usando materiali che sembrano quelli forniti all’esercito americano. Mentre una decina di soldati del califfo, Abu Bakr al-Baghdadi, strisciano sotto il filo spinato e un generale degli uomini in nero, col viso coperto, li mette sotto pressione sparando colpi di mitra a pochi centimetri dalle loro teste, sullo sfondo si vedono delle tende sulle quali compare la scritta “US”, forse “United States”.
Non è sicuro se e come quelle attrezzature possano essere finite in mano ai miliziani che hanno occupato vasti territori in Siria e Iraq. I jihadisti potrebbero esserne entrati in possesso durante una delle conquiste dei territori presidiati dall’esercito iracheno, armato e sovvenzionato dagli Stati Uniti, oppure potrebbero aver rintracciato una delle forniture, saccheggiandola. Ciò che è certo è solo che nel video, intitolato “Il sangue della Jihad”, viene mostrato l’addestramento svolto dai combattenti fondamentalisti in uno dei campi situati nella provincia di Ninawa, nel nord dell’Iraq. Percorsi tra il filo spinato, accecati dalla polvere del deserto iracheno, calci sullo stomaco e bastonate per verificare la resistenza dei combattenti ai colpi del nemico e operazioni di recupero dei feriti sono solo alcune delle esercitazioni mostrate nel filmato.
Il video è stato pubblicato proprio nei giorni successivi ai bombardamenti della coalizione occidentale che hanno raso al suolo alcuni centri di addestramento jihadisti in Siria e Iraq, come quelli di Raqqa, Abu Kamal, Dier al Zour, Hasakah e Manjib. Proprio nelle ultime settimane, gli uomini del califfato hanno diffuso altre immagini e video di campi sparsi per tutto il territorio dello Stato Islamico, quasi a voler sottolineare, nonostante le perdite, che la lotta dei miliziani non si ferma e che di uomini addestrati ne stanno formando in continuazione. Lo ha ripetuto anche John Cantlie nel terzo episodio di “Lend me your ears”, la serie di filmati in cui il prigioniero britannico riporta la versione dei jihadisti riguardo agli avvenimenti e gli sviluppi della guerra: “Il califfato ha tra le sue fila uomini addestrati, abituati a combattere sul campo contro gli americani, fin dal 2003. Per questo non vedono l’ora di confrontarsi con loro” su terreno iracheno o siriano.