Circa trecento lavoratori della raffineria Eni di Livorno da questa mattina hanno incrociato le braccia e dato il via a uno sciopero e un presidio fuori dallo stabilimento che dovrebbe durare tutto il giorno. A rischio, tra dipendenti diretti e indiretti dell’impianto, ci sono 1200 posti di lavoro,una fetta importante dell’occupazione sul territorio livornese. Il futuro dello stabilimento è incerto, si teme la vendita da parte di Eni che sembra voler uscire dalla raffinazione petrolifera. Ad oggi i lavoratori aspettano l’incontro tra sindacati, Governo e istituzioni locali fissato per il 23 ottobre a Roma, sperando che si riesca a scongiurare la perdita di posti di lavoro  di Emilia Trevisani

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Eni, a Livorno sciopero e 300 operai in piazza: “L’azienda dica se vuole vendere”

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