“Per procedere, devi prima accettare le clausole di utilizzo riportate qui”.
Quanti di noi hanno mai realmente letto le Eula (le condizioni di utilizzo) che le case produttrici di software ci richiedono di accettare ad ogni installazione? Probabilmente nessuno, perché se le aveste lette, come minimo sareste rimasti un po’ perplessi.
Vi vogliamo citare in questo articolo quelle che, negli anni, sono risultate le più assurde:
1. Per installare iTunes bisogna certificare di non utilizzarlo per la realizzazione di armi nucleari o armi chimiche: You also agree that you will not use these products for any purposes prohibited by United States law, including, without limitation, the development, design, manufacture or production of nuclear, missiles, or chemical or biological weapons.
2. Comprare qualcosa sul Kindle non significa affatto possederla, almeno secondo Amazon: “Your rights under this Agreement will automatically terminate if you fail to comply with any term of this Agreement. In case of such termination, you must cease all use of the Software, and Amazon may immediately revoke your access to the Service or to Digital Content without refund of any fees. Amazon’s failure to insist upon or enforce your strict compliance with this Agreement will not constitute a waiver of any of its rights”.
3. Per circa 6 mesi (prima che un legale se ne accorgesse) l’Eula di Safari per Windows vietava espressamente di installarlo su Windows
4. Google ha molti più di diritti di voi sui vostri dati, almeno secondo i suoi Termini e Condizioni di utilizzo
Quando l’utente carica, trasmette, memorizza, invia o riceve contenuti da o tramite i nostri Servizi, concede a Google (e ai partner con cui collaboriamo) una licenza globale per utilizzare, ospitare, memorizzare, riprodurre, modificare, creare opere derivate (come quelle derivanti da traduzioni, adattamenti o altre modifiche apportate in modo tale che i contenuti funzionino al meglio con i nostri Servizi), comunicare, pubblicare, eseguire pubblicamente, visualizzare pubblicamente e distribuire i suddetti contenuti.
5. Se vuoi giocare alla Playstation, qualsiasi causa o disputa con Sony potrete farla solo come singoli, ma accettate di non farla in class action “Any dispute resolution proceedings, whether in arbitration or court, will be conducted only on an individual basis and not in a class or representative action or as a named or unnamed member in a class”.
Queste sono solo le più eclatanti, ma il punto focale è che ogni Eula prevede una clausola in cui il fornitore si arroga il diritto di cambiare in ogni momento le proprie condizioni, e l’utente, continuando a utilizzare il software, si impegna esplicitamente ad accettarne anche i cambiamenti.
La domanda è quindi spontanea, in che modo possono avere valore legale questi documenti? In che modo ha davvero senso accettarne le clausole se poi queste sono realmente fuori dal “fair use” di qualsiasi tipo di contratto? C’è stata una piccola azienda di software qualche anno fa, la Pc Pitstop, che ha inserito una clausola dove dichiarava che il primo che avrebbe reclamato 1.000 $ all’azienda gli sarebbero stati dati in regalo. Ci sono voluti 4 mesi prima che qualcuno se ne accorgesse.
Non sarebbe il caso di rivederne il valore legale? Di capire cosa cediamo quando accettiamo?
Intanto, fate attenzione che, se state producendo armi nucleari, non potete farlo con iTunes.
di Giulio Cupini e Fabio Scalet