Abili e “arruolati” per la Svizzera, invalidi per l’Italia. C’è chi lavorava come idraulico, chi aveva un contratto come muratore in una ditta edile, un piastrellista e anche collaboratrici domestiche tra i cittadini italiani che incassavano l’assegno di invalidità e che sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza. Nel mirino delle Fiamme Gialle della compagnia di Luino (Varese) due falsi ciechi, un falso invalido, 15 invalidi parziali che hanno hanno intascato negli anni oltre mezzo milione di euro di soldi pubblici cui non avevano diritto. Gli investigatoti hanno denunciato anche tre medici falso ideologico. L’operazione, iniziata nel 2013, è cominciato con l’analisi delle liste dell’Inps dei beneficiari di invalidità civile totale e parziale. 


L’incrocio dei dati ha permesso di accertare che erano tutti titolari di permesso di lavoro per frontalieri regolarmente assunti come dipendenti in imprese della vicina Svizzera. Per tutti i falsi invalidi è scattata la denuncia per i reati di truffa aggravata ai danni dello Stato ed indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato. Allo stato, sono già stati sottoposti a sequestro oltre 66mila euro costituiti da somme depositate sui conti correnti e titoli degli indagati e sono state bloccate le somme di invalidità pagate dall’Inps. Questa operazione segue quella dello scorso luglio che portò alla segnalazione di 11 falsi invalidi e alla denuncia di 13 presunti medici compiacenti.

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