Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi continua a difendere a spada tratta lo Sblocca Italia a partire dal capitolo sulle concessioni autostradali. Un provvedimento che è stato sommerso dalle critiche delle varie authority alle quali si è aggiunto anche il sindacato elencando tutti i buchi neri della normativa in arrivo, sommandoli alla situazione pregressa. “Le dichiarazioni del ministro Maurizio Lupi circa la questione del prolungamento delle concessioni autostradali sono sbalorditive”, ha detto il segretario generale della Fit-Cisl Giovanni Luciano. “Mentre siamo ancora in attesa di conoscere quale sia il consuntivo per quanto riguarda il pannicello caldo degli ‘abbonamenti’ messo in opera ad inizio 2014 dopo i cospicui aumenti delle tariffe – ha sottolineato – sentiamo, addirittura, dichiarare che il prolungamento quarantennale delle concessioni è un bene perché ‘non aumentano le tariffe'”.
Invece, sottolinea il sindacalista, “occorrerebbe più trasparenza sul meccanismo attuale, secretato al ministero dei Trasporti, prima di proseguire in questo tipo di pratica. Di trasparente sinora c’è solo il mostruoso importo degli investimenti non realizzati a fronte delle precedenti concessioni che, per alcuni, scadranno addirittura nel 2038 (si vedano bilanci e atti ufficiali delle autorità competenti)”. Di trasparente, aggiunge Luciano, “c’è la disastrosa condizione delle strade statali e provinciali mentre i concessionari fanno profitti enormi e producono dividendi generosi e non è chiaro se tutta questa massa monetaria (nell’ordine dei miliardi di euro) venga reinvestita in Italia o venga investita fuori dai confini nazionali. Di trasparente c’è che per tutti i trasporti si pretendono gare e regolazione di tariffe ma, guarda caso, proprio per le autostrade l’Authority dei Trasporti non ha competenza tariffarie. Perché?”.
A Lupi, conclude, “chiediamo ufficialmente e indirettamente allo stesso presidente del Consiglio trasparenza e spiegazioni di merito su come funzionino le concessioni prima di prorogarle per altri 40 anni nascondendole dietro una fiducia parlamentare erga omnes per lo Sblocca Italia. Un dibattito pubblico su questo tema lo si deve all’Italia intera. Ci chiediamo poi se sarà vero che il primo gennaio 2015 i pedaggi non aumenteranno lo stesso”.