Una cittadina statunitense ha raccontato di essere stata aggredita sessualmente nel pronto soccorso dell’ospedale Fatebenefratelli di Roma, lo scorso 5 luglio. L'uomo, candidato alle elezioni per Forza Nuova, era stato rinviato a giudizio per un episodio analogo
Lo aveva già fatto nel 2009 ed era finito sotto inchiesta per violenza sessuale, ma l’uomo, un infermiere del Fatebenefratelli di Roma, era rimasto al suo posto. E così lo scorso 5 luglio lo ha rifatto: ha molestato una paziente. Una turista statunitense ha denunciato di essere stata aggredita sessualmente nel pronto soccorso dell’ospedale romano. La giovane, 23 anni, ha raccontato di essere stata immobilizzata con un cavo dell’apparecchio per la misurazione della pressione e palpeggiata. Era ubriaca, ma era riuscita a dare l’allarme: “Quando mi sono risvegliata me lo sono ritrovato addosso. Mi stava palpeggiando” ha raccontato ai carabinieri. Che questa mattina hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.
Quando la vittima ha realizzato cosa stesse accadendo ha chiesto aiuto inviando un sms ai familiari che erano nella sala d’attesa del pronto soccorso. Al loro arrivo l’infermiere si era però dileguato nel nulla. A incastrare l’uomo le testimonianze e il riconoscimento da parte della vittima. L’infermiere era stato già denunciato nel 2009 per un episodio analogo, che si è sempre verificato in orario notturno nell’ospedale, e per il quale è stato rinviato a giudizio. L’uomo era stato candidato alla Camera per Forza Nuova: “Ho a cuore le nostre radici cristiane, l’amore per la patria e la salvaguardia della famiglia – diceva in un videomessaggio – sono un infermiere e non un politico come tutti quelli che fino ad oggi hanno rubato e continuano a rubare dalle nostre tasche”.
Solo questa mattina per l’arrestato è arrivata la sospensione cautelativa. L’ospedale Fatebenefratelli fa sapere di essere “in attesa dell’evolversi delle indagini e che qualora fosse accertata la sua colpevolezza verranno presi provvedimenti molto seri”. I vertici dell’ospedale “prendono le distanze da questi fatti” di cui siamo “venuti a conoscenza solo oggi”. Ma invitano alla cautela: “Non creiamo il mostro per rispetto della serenità di dipendenti e pazienti”.