Le borse europee ieri hanno vissuto una giornata all’insegna del panico: il Ftse Mib ha segnato un calo record del 4,44% e flessioni brusche sono state registrate anche dall’indice francese Cac 40 (-3,63%) e da quello tedesco Dax (-2,87%). Il mercato greco ha addirittura subito un tracollo, lasciando sul terreno il 6,35% del proprio valore.
Cosa si nasconde dietro queste tremende performance? Chi o che cosa ha avviato una valanga? Francamente non so rispondere: quello che so è che le ipotesi avanzate sui media (giudizi negativi delle agenzie di rating, tensioni internazionali, allarme Ebola) non sono sufficienti a spiegare quello che è accaduto.
Cominciamo subito col dire che il trend negativo dei mercati va avanti già da qualche settimana: dall’inizio di settembre – quando il Dow Jones (in viola) ha segnato il record storico di 17.350 punti – tutti gli indici del mondo hanno registrato una flessione significativa, con l’Euro-Stoxx (in blu) che ha perduto il 12% e bruciato tutti i guadagni fatti da un anno a questa parte.
Il grafico ci dice che per quanto gli Usa non siano immuni dal pessimismo, i problemi si concentrano in particolare sul Vecchio Continente, afflitto come noto da una stagnazione apparentemente insuperabile.
Ma l’Europa non è un blocco monolitico. C’è anzi qualcuno che trae dei benefici dalla sfiducia generalizzata sui mercati: il rendimento del Bund tedesco a 10 anni ha raggiunto proprio ieri il suo minimo storico, attestandosi allo 0,76% (-9,72% sulla giornata!!!) dopo aver toccato per qualche minuto il record di 0,72%.
E cosa accadeva agli altri titoli di stato mentre la Germania faceva sapere a tutti che prestarle danaro non consente nemmeno di recuperare l’inflazione? Il rendimento dei Btp a 10 anni prendeva letteralmente il volo, segnando un più 5,44% (maggior rialzo nella singola seduta dal giugno 2010) e l’equivalente greco raggiungeva la stratosfera, segnando un bel +12,1% nella giornata e un rendimento annuo del 7,85%.
Non spaventatevi però: non voglio addormentarvi col solito articolo sullo spread…
O meglio, vi addormenterò comunque, ma per farlo utilizzerò uno strumento leggermente più sofisticato ed efficace del differenziale di rendimento: mi spingerò a misurare la variazione dei rendimenti di ciascun titolo di stato.
(BTP 10 Y vs. Bund 10 Y)

(Greek Bonds 10 Y vs. Bund 10 Y)

Ecco, secondo me visto così, l’andamento dei titoli di stato periferici rispetto a quelli tedeschi è molto più significativo (quando usiamo lo “spread” non sappiamo mai se sono i titoli italiani e greci a peggiorare o quelli tedeschi a migliorare…).
Osservate bene: nell’ultimo mese i titoli di stato tedeschi hanno ridotto il loro rendimento (cioè il guadagno annuo lordo di chi presta i soldi alla Germania) del 29,15%; quelli italiani appena dell’1,62%, mentre quelli greci lo hanno incrementato e per giunta del 37,64%!!!
Questo cosa vuol dire esattamente? Significa che sta per cominciare un’altra crisi del debito sovrano? Ci ritroveremo nuovamente a volteggiare sulla giostra dei rendimenti? Ci toccherà un’altra purga montiana? E’ ancora presto per dirlo – nonostante la chiarissima divaricazione evidenziata dai due grafici – e, come avrete capito sin dalle prime righe di quest’articolo, oggi offro soltanto dubbi.
L’unica affermazione che sento di poter fare con certezza è che a un secondo shock sul debito sovrano, se dovesse arrivare, non potremo rispondere nuovamente con le chiacchiere di Draghi e la melina della Merkel (efficacemente ricordata da Piergiorgio Gawronski in un articolo su questo giornale che consiglio vivamente). Se ciò che abbiamo visto ieri dovesse essere l’incipit di una nuova crisi, Francoforte e Bruxelles dovranno reagire con grande rapidità e decisione: oppure il grafico che metterò in pagina la prossima volta dovrà esser largo quanto la piazza di un paese.
Lucio Di Gaetano
Investment Manager
Zonaeuro - 16 Ottobre 2014
Borse europee in crollo: nessuna certezza, molti dubbi
Le borse europee ieri hanno vissuto una giornata all’insegna del panico: il Ftse Mib ha segnato un calo record del 4,44% e flessioni brusche sono state registrate anche dall’indice francese Cac 40 (-3,63%) e da quello tedesco Dax (-2,87%). Il mercato greco ha addirittura subito un tracollo, lasciando sul terreno il 6,35% del proprio valore.
Cosa si nasconde dietro queste tremende performance? Chi o che cosa ha avviato una valanga? Francamente non so rispondere: quello che so è che le ipotesi avanzate sui media (giudizi negativi delle agenzie di rating, tensioni internazionali, allarme Ebola) non sono sufficienti a spiegare quello che è accaduto.
Cominciamo subito col dire che il trend negativo dei mercati va avanti già da qualche settimana: dall’inizio di settembre – quando il Dow Jones (in viola) ha segnato il record storico di 17.350 punti – tutti gli indici del mondo hanno registrato una flessione significativa, con l’Euro-Stoxx (in blu) che ha perduto il 12% e bruciato tutti i guadagni fatti da un anno a questa parte.
Il grafico ci dice che per quanto gli Usa non siano immuni dal pessimismo, i problemi si concentrano in particolare sul Vecchio Continente, afflitto come noto da una stagnazione apparentemente insuperabile.
Ma l’Europa non è un blocco monolitico. C’è anzi qualcuno che trae dei benefici dalla sfiducia generalizzata sui mercati: il rendimento del Bund tedesco a 10 anni ha raggiunto proprio ieri il suo minimo storico, attestandosi allo 0,76% (-9,72% sulla giornata!!!) dopo aver toccato per qualche minuto il record di 0,72%.
E cosa accadeva agli altri titoli di stato mentre la Germania faceva sapere a tutti che prestarle danaro non consente nemmeno di recuperare l’inflazione? Il rendimento dei Btp a 10 anni prendeva letteralmente il volo, segnando un più 5,44% (maggior rialzo nella singola seduta dal giugno 2010) e l’equivalente greco raggiungeva la stratosfera, segnando un bel +12,1% nella giornata e un rendimento annuo del 7,85%.
Non spaventatevi però: non voglio addormentarvi col solito articolo sullo spread…
O meglio, vi addormenterò comunque, ma per farlo utilizzerò uno strumento leggermente più sofisticato ed efficace del differenziale di rendimento: mi spingerò a misurare la variazione dei rendimenti di ciascun titolo di stato.
(BTP 10 Y vs. Bund 10 Y)
(Greek Bonds 10 Y vs. Bund 10 Y)
Ecco, secondo me visto così, l’andamento dei titoli di stato periferici rispetto a quelli tedeschi è molto più significativo (quando usiamo lo “spread” non sappiamo mai se sono i titoli italiani e greci a peggiorare o quelli tedeschi a migliorare…).
Osservate bene: nell’ultimo mese i titoli di stato tedeschi hanno ridotto il loro rendimento (cioè il guadagno annuo lordo di chi presta i soldi alla Germania) del 29,15%; quelli italiani appena dell’1,62%, mentre quelli greci lo hanno incrementato e per giunta del 37,64%!!!
Questo cosa vuol dire esattamente? Significa che sta per cominciare un’altra crisi del debito sovrano? Ci ritroveremo nuovamente a volteggiare sulla giostra dei rendimenti? Ci toccherà un’altra purga montiana? E’ ancora presto per dirlo – nonostante la chiarissima divaricazione evidenziata dai due grafici – e, come avrete capito sin dalle prime righe di quest’articolo, oggi offro soltanto dubbi.
L’unica affermazione che sento di poter fare con certezza è che a un secondo shock sul debito sovrano, se dovesse arrivare, non potremo rispondere nuovamente con le chiacchiere di Draghi e la melina della Merkel (efficacemente ricordata da Piergiorgio Gawronski in un articolo su questo giornale che consiglio vivamente). Se ciò che abbiamo visto ieri dovesse essere l’incipit di una nuova crisi, Francoforte e Bruxelles dovranno reagire con grande rapidità e decisione: oppure il grafico che metterò in pagina la prossima volta dovrà esser largo quanto la piazza di un paese.
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Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Martedì prossimo, 18 marzo, alle ore 10, presso la Sala Koch del Senato, le commissioni riunite Bilancio, Attività produttive e Politiche Ue di Camera e Senato svolgeranno l'audizione di Mario Draghi in merito al Rapporto sul futuro della competitività europea. L'appuntamento verrà trasmesso in diretta webtv.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Ad un mese dalla finale del festival della canzone italiana 2025, nella classifica dei singoli brani è ancora Sanremomania, con ben 13 brani passati in gara al Teatro Ariston nelle prime 13 posizioni. E questo fa segnare all'edizione 2025 un nuovo record rispetto agli ultimi anni, per numero di brani di Sanremo nella top ten ad un mese dal festival: se infatti quest'anno sono 10 (cioè l'intera top ten è composta da brani in gara al festival un mese fa), l'anno scorso era stati 7 come nel 2023, nel 2022 e nel 2021 erano stati 8 e nel 2024.
Nella top ten dei singoli infatti, al primo posto c'è proprio il brano vincitore del festival: 'Balorda Nostalgia' di Olly. Al secondo 'La cura per me' di Giorgia, al terzo 'Incoscienti giovani' di Achille Lauro, al quarto 'Battito' di Fedez, al quinto 'Cuoricini' dei Coma_Cose, al sesto 'Volevo essere un duro' di Lucio Corsi, al settimo 'Fuorilegge' di Rose Villain, all'ottavo 'La mia parola' di Shablo feat Joshua e Tormento, al nono 'Tu con chi fai l'amore' dei The Kolors, al decimo 'La tana del granchio' di Bresh. Ma l'elenco sanremese prosegue ininterrotto fino alla tredicesima posizione, con 'Anema e core' di Serena Brancale all'undicesimo posto, 'Chiamo io chiami tu' di Gaia al dodicesimo e 'Il ritmo delle cose' di Rkomi al tredicesimo.
Tra gli album l'arrivo di Lady Gaga con 'Mayhem' si piazza in vetta e scalza dalla prima posizione 'Tutta vita', l'album di Olly, che scende al terzo posto, per fare spazio a 'Vasco Live Milano Sansiro', che entra al secondo posto. In quarta posizione 'Dio lo sa - Atto II' di Geolier, in quinta entra direttamente 'Vita_Fusa' dei Coma_Cose, in sesta 'Debi tirar mas fotos' di Bad Bunny, in settima 'Tropico del capricorno' di Guè, in ottava posizione 'Locura' di Lazza, in nona 'È finita la pace' di Marracash e in decima chiude la top ten 'Icon' di Tony Effe. Mentre la compilation di Sanremo 2025 scende dal nono al quindicesimo posto.
Tra i vinili, è primo il 'Vasco Live Milano Sansiro', al secondo posto 'Mayhem' di Lady Gaga e al terzo la compilation 'Sanremo 2025'.
Roma, 14 mar. (Labitalia) - "Questo appuntamento, unico nel suo genere, rappresenta un fondamentale momento di approfondimento per i settori della logistica e del trasporto, offrendo un'opportunità unica di incontro, aggiornamento e confronto sulle sfide e le opportunità che caratterizzano un comparto strategico per i cittadini, per le famiglie e le imprese, con un approccio fortemente connesso alla sostenibilità ambientale". Lo scrive il presidente del Senato, Ignazio La Russa, nel messaggio inviato all'evento di chiusura della quarta edizione di "Let Expo", organizzato da Alis a Verona.
"Se i numeri registrati lo scorso anno rappresentano la migliore e più efficace sintesi della rilevanza del vostro operato - penso ai 400 espositori e alle oltre 100mila presenze complessive -, sono certo che i tanti appuntamenti che caratterizzano il programma di quest'anno, con incontri strategici, conferenze di settore, seminari interattivi, workshop pratici e dimostrazioni innovative, sapranno rappresentare un ulteriore momento di crescita e di affermazione", prosegue La Russa, che conclude: "Nel ribadire il mio plauso per il vostro prezioso contributo in un ambito di particolare rilievo per gli interessi nazionali, anche in relazione alle attuali dinamiche geo-politiche globali, l'occasione mi è gradita per inviarvi i miei più cordiali saluti".
Roma, 14 mar. - (Adnkronos) - In occasione di Didacta 2025 a Firenze, l'evento di riferimento per la formazione e l'innovazione nel settore scolastico, Acer ha ribadito il proprio impegno nel supportare l'evoluzione della didattica attraverso soluzioni tecnologiche all'avanguardia. La partecipazione dell'azienda alla fiera ha offerto l'opportunità di presentare le ultime novità in termini di prodotti e servizi, con un focus particolare su prestazioni, sicurezza, intelligenza artificiale e design.
"La presenza di Acer a Didacta sottolinea l'importanza del settore education, un ambito in cui siamo orgogliosamente leader di mercato," ha dichiarato Angelo D'Ambrosio, General Manager di Acer South Europe. "Didacta rappresenta un'occasione fondamentale per incontrare docenti, studenti e rivenditori specializzati nel mondo scolastico. In questa sede, presenteremo le nostre più recenti innovazioni di prodotto, caratterizzate da prestazioni elevate, sicurezza, funzionalità di IA e design robusto. Queste caratteristiche sono indispensabili per una didattica innovativa ed efficace."
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - È già un caso che un condannato, sia pur in primo grado, occupi un ruolo di sottosegretario alla Giustizia, ma ora le parole di Delmastro pongono un problema serio al Governo e al Paese intero. Dall’interno viene criticata una delle pessime riforme portate avanti con protervia dalla maggioranza. Come fa a restare al suo posto? Cosa dice la premier Meloni? Le parole di Delmastro sono gravi anche perché ci fanno conoscere le vere intenzioni del Governo, quelle che andiamo denunciando da mesi: assoggettare il potere giudiziario al controllo dell’Esecutivo. E questo è inaccettabile. Dopo la smentita che non smentisce, la registrazione dell’intervista, Meloni deve pretendere che Delmastro lasci l’incarico". Lo afferma Così Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Giovedì prossimo 20 marzo, alle ore 9, avrà luogo alla Camera l'informativa urgente del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, sui recenti eventi sismici che hanno colpito l'area dei Campi Flegrei e sullo stato di attuazione degli interventi per la popolazione.
Milano, 14 mar. (Adnkronos) - Il Dna di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, indagato per l'omicidio del 13 agosto 2007 a Garlasco, va confrontato con il Dna trovato "sotto le unghie della vittima e con le ulteriori tracce di natura biologica rinvenute sulla scena del crimine". E' quanto ha disposto, con un provvedimento del 6 marzo scorso, la giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli che ha autorizzato il prelievo coattivo della traccia biologica dell'indagato effettuato ieri.