Ci siamo. L’estate, al nord almeno, è già un lontano ricordo e l’autunno a grandi passi, con le prime abbondanti piogge, i venti freschi che fanno rotolare le foglie secche, ha fatto la sua comparsa con le esplosioni di colori, fiammate giallo oro e arancioni, come se la natura ci volesse regalare un gran finale prima dei grigiori invernali.
La vegetazione varia a seconda delle quote, e le variazioni cromatiche anche. Qualche consiglio personale per fotografare al meglio questa stagione:
1) Portarsi un piccolo e leggero treppiedi per evitare foto mosse poiché nei boschi la luce è scarsa, ma consente anche di poter chiudere il diaframma per avere a fuoco più dettagli.
2) Muoversi, se possibile, per trovare situazioni ottimali, quando ha smesso di piovere o durante, perché in questi momenti le foglie hanno colori vividi e saturi.
3) Portarsi un filtro polarizzatore che accentua i riflessi speculari sulle superfici di laghi o fiumi, o al contrario li smorza completamente saturando i colori.
4) Accelerate la situazione del tipo foglia rossa “caduta” per caso su un masso ricoperto di muschio verde fosforescente, che dona un contrasto cromatico stupendo, tanto prima o poi succede, solo che voi non ci sarete.
5) Per ottenere foto d’atmosfera tipo “Signore degli anelli” raggiungete in quota i boschi immersi nella nebbia e il vostro “obiettivo” sarà raggiunto.
Faggete associate ad aceri castagni o frassini, comuni su tutta la dorsale appenninica, sono le più spettacolari, alle quote elevate delle Alpi invece sono le fiammate arancioni dei larici a caratterizzare il paesaggio, ma anche più in basso, in pianura, ci sono gli angoli incantevoli dei parchi cittadini con le loro numerose specie caducifoglie, che fiancheggiano viali e laghetti. I colori? E’ tutta questione di chimica. Con i primi freddi e la minore illuminazione, la clorofilla, il pigmento verde che nella bella stagione serve ad assorbire l’energia solare per trasformare l’anidride carbonica e l’acqua in carboidrati, viene sostituita giorno per giorno da altri pigmenti carotenoidi dai colori rossi, marroni o gialli.
“In autunno, il rumore di una foglia che cade è assordante perché con lei precipita un anno”.
Tonino Guerra
…Vorrei pioggia d’autunno, esser foglia abbandonarmi al tuo scrosciare, certa che non morrò, che non morrò, che solo muterò volto sin che avrà la terra le sue stagioni, e un albero avrà fronde.
Ada Negri
Sono più miti le mattine… L’acero indossa una sciarpa più gaia. La campagna una gonna scarlatta. Ed anch’io, per non essere antiquata mi metterò un gioiello.
Da L’estate è finita
(Emily Dickinson)
Ogni singolo albero è di per sé mirabile nella sua simmetria, splendido per fogliame e portamento, ma spesso un gruppo di una decina o più appare nell’insieme come un vero tempio naturale, che i tronchi sono così armoniosamente disposti secondo dimensione e posizione da parere un edificio unico. Anche l’occhio più indifferente del mondo stupirebbe davanti a boschi come questi.
John Muir
“E se pensate che un solo colore possa essere monotono, usatene due e anche tre, sempre che i colori siano felicemente accostati, il che è talvolta cosa più facile da ottenersi con le piante che con gli uomini”.
Vita Sackville Wes