La manifestazione in programma a Bologna dal 17 al 18 ottobre. La direttrice Movia: "Stiamo costruendo nuove strade, ma è comunque un momento complicato per l'editoria". Delicata la situazione economica dell'editore: i 58 dipendenti e i 15 quadri sono in cassa integrazione ordinaria dal 2013
Sessant’anni di storia editoriale alle spalle e un presente tra trasformazione digitale e dipendenti in cassa integrazione. La casa editrice bolognese de Il Mulino, punto d’incontro internazionale tra pensiero liberale, cattolicesimo democratico e socialismo, milieu culturale in cui si è formato tra gli altri Romano Prodi, festeggia il compleanno con una due giorni intitolata “Futuro al Presente” fatta di incontri, letture, workshop (17-18 ottobre 2014) che invaderanno il centro di Bologna in compagnia di personaggi del mondo politico, economico e culturale del calibro, tra gli altri, dello stesso Prodi, del governatore di Bankitalia Ignazio Visco, Piero Ignazi, Ilvo Diamanti, Sabino Cassese, Silvia Avallone.
“Confermiamo una tradizione, siamo un editore che dà forma alle idee con i libri”, spiega al fattoquotidiano.it Giovanna Movia, direttrice editoriale succeduta nel 2008 al fondatore Giovanni Evangelisti, “stiamo costruendo nuove strade, manteniamo la mente aperta di fronte alla crisi delle librerie, al monopolio della grande distribuzione e all’avvento del web. E’ comunque un momento complicato che sta vivendo tutta l’editoria”. Oltre 5mila titoli di saggistica e manualistica nelle scienze sociali, fatturati che almeno fino al 2009 viaggiavano oltre i 17 milioni di euro l’anno, la società editrice Il Mulino che comprende casa editrice, rivista omonima, l’associazione di cultura e politica e l’Istituto Cattaneo, si trova in una situazione delicata dal punto di vista economico/lavorativo: i 58 dipendenti, compresi 15 quadri, sono in cassa integrazione ordinaria dal giugno 2013.
“La cassa integrazione è prorogata fino alla fine di dicembre 2014 e comporta una riduzione dello stipendio di circa il 10%, con relativa riduzione di una giornata lavorativa a settimana scelta dall’azienda”, spiega Antonio Rossa della Slc-Cgil, “a fronte di un andamento di mercato negativo nel 2013, l’azienda ha comunque frenato le perdite nel corso del 2014: non un dato positivo ma almeno non peggiorativo. Con questi presupposti quando ci incontreremo con l’azienda entro fine novembre 2014 è plausibile proseguire nel provvedimento di sostegno per l’anno a venire”. “La sfera di cristallo dove leggere il futuro non ce l’ho”, aggiunge Movia, “intanto presentiamo 4 nuove collane cartacee e facciamo partire il progetto online PandoraCampus: un testo di lavoro interattivo dove il singolo o le istituzioni possono apprendere e studiare attingendo al patrimonio manualistico della casa editrice. Durante la due giorni in Piazza Maggiore a Bologna ci sarà il Pandora Corner dove con un tablet e un pc si sperimenterà questa nuova via editoriale”.
La società editrice Il Mulino nacque nel 1954 a Bologna, anche se nel 1951 era già iniziata la diffusione della rivista omonima. Cenacolo di intellettuali non solo italiani, tra i primi a collaborare assieme a Nicola Matteucci e Luigi Pedrazzi nei primi anni di vita furono anche Paul Ricoeur e Hans Kelsen, tra le stanze e i caffè di Strada Maggiore nei decenni del dopoguerra si è venuta a creare una sintesi esclusiva tra pensatori “liberali ma non liberalisti, cattolici ma non clericali, socialisti ma non comunisti”. Un impulso sicuramente più foriero di idee e intellettuali è giunto dall’area politologica ed economica: i nomi di Angelo Panebianco, Gianfranco Pasquino, o ancora di Ignazi, degli stessi Prodi e Visco, sono parte della storia del paese. “La sintesi di pensiero fra varie ma vicine correnti culturali come tipica del Mulino, oggi subisce delle trasformazioni prima di tutto politiche. Per questo anche in questi giorni di festa torneremo a parlare di temi come l’antipolitica, i populismi, le nuove richieste di partecipazione dei cittadini o, come la definisce Diamanti, di questa democrazia ibrida”, conclude Movia, “Infine stiamo allargando le nostre pubblicazioni oltre all’area delle scienze sociali, iniziando a vendere volumi di scienza tout-court. Lottare contro il futuro non si può, ma sono sicura che il cambiamento dell’era web potrà darci nuovi stimoli per proseguire”.