Sono stati rinviati a giudizio i nove agenti della polizia penitenziaria di Reggio Emilia accusati di aver picchiato a sangue un detenuto, arrivando a rompergli due costole. L’ipotesi di reato è concorso in lesioni gravi, aggravate dall’abuso della qualifica di pubblico ufficiale e contro un soggetto in minorata difesa. Vittima, secondo le accuse mosse dal pubblico ministero Maria Rita Pantani, sarebbe il georgiano di 19 anni Guran Shatirishvili che era stato arrestato, insieme ad altri due connazionali per il tentato omicidio di un poliziotto. L’agente li aveva sorpresi durante un furto in una cantina di via Mantegna, alla periferia di Reggio Emilia. Per quella vicenda, Shatirishvili è stato condannato in primo grado a 8 anni e 8 mesi, divenuti poi 4 anni e 8 mesi in Appello.

Proprio per cercare di ‘farla pagare’ ai georgiani che avevano aggredito i loro colleghi – secondo quanto ricostruito dall’accusa – gli agenti della polizia penitenziaria avrebbe picchiato il 19enne, che ha denunciato l’aggressione. Il 19enne georgiano e la madre si sono costituiti parte civile con l’avvocato Fulvio Orlando di Modena. I difensori hanno chiesto il proscioglimento, mentre il giudice Giovanni Ghini ha deciso di rinviare tutti a giudizio. L’udienza del processo, davanti al giudice Alessandra Cardarelli, è stato fissato per il 12 marzo.

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