Quando si parla di Islam, la polemica è sempre dietro l’angolo. Ma questa volta gli estremisti e l’Isis non c’entrano nulla.
Mentre a Milano le associazioni musulmane scendono in piazza contro il Califfato, a Sesto San Giovanni la Polisportiva Geas riserva la piscina Olimpia alle donne islamiche, ogni lunedì mattina, per una sola ora, a partire da gennaio. “Un classico esempio di discriminazione al contrario” per Viviana Beccalossi, assessore regionale della Lombardia. Tutto questo a pochi giorni dalla manifestazione “Stop Invasione” della Lega che si terrà il 18 ottobre in piazza Duomo dopo che la giunta Pisapia ha dato il via libera al bando che regalerà tre aree di Milano a confessioni religiose per altrettanti luoghi di culto.
“Agli esponenti dell’opposizione che negli ultimi giorni hanno pesantemente criticato questo provvedimento e in particolare la scelta delle aree, ricordo che fu proprio il consigliere De Corato nel 2008 ad affermare, non smentito dalla Lega, che il Palasharp andava bene per ‘gli islamici’, addirittura ipotizzando trattative private con viale Jenner, senza adottare un bando ed escludendo di fatto le altre confessioni religiose. Noi, invece, non solo abbiamo scelto le aree e le metteremo a bando per tutti, ma chi realizzerà i luoghi di culto lo farà al prezzo di onerose opere di riqualificazione su immobili abbandonati e degradati da anni” ha affermato l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino.
Intanto, a Sesto San Giovanni il centro culturale islamico traslocherà in via Trento, in attesa della costruzione della nuova moschea di via Luini sui terreni comunali, dopo lo sfratto dalla sede di via Tasso. Con il sindaco Pd Monica Chittò al centro delle polemiche, così come Giorgio Oldrini, ex primo cittadino di Sesto e oggi Presidente della Polisportiva Geas. Una querelle scoppiata, sia in rete sia in Regione, questa volta non per una moschea, ma per una piscina, in nome dell’integrazione. Un corso per sole donne, non solo musulmane, in ottemperanza all’interpretazione del Corano con la collaborazione del Centro Islamico di Sesto.
“La sezione nuoto della Polisportiva Geas ha accettato l’anno scorso di concedere un’ora il lunedì mattina alle donne islamiche per fare un corso alla piscina Olimpia. Possono entrare tutte le donne, non gli uomini, compresi gli istruttori. Nella discussione di allora c’erano pareri diversi (che perdurano ancora). Da una parte la considerazione che si tratta di una esclusione non sopportabile. Dall’altra però c’era per la prima volta la richiesta delle donne di una comunità che tende ad escluderle soprattutto dalla pratica di uno sport, che invece si proponevano di fare un passo avanti. Alla sezione nuoto è parso che fosse prevalente, nella valutazione tra pro e contro, questa seconda scelta, l’opportunità cioè per un certo numero di donne islamiche di avere uno spazio autonomo e di frequentare un luogo come la piscina. Sappiamo bene che è una scelta difficile la nostra, ma ci è parso che così fosse meglio, anche se alcune delle nostre dirigenti erano e sono contrarie”. Queste le dichiarazioni che mi ha rilasciato Giorgio Oldrini.