L’Isis è una struttura di criminalità organizzata, una di quelle destinate ad avere un fine. Le mafie italiane, invece, come la ‘ndrangheta, sono invece destinate a durare con queste regole, perché vivono del consenso popolare e non sono quindi un corpo estraneo alla società”. Lo afferma ai microfoni di “America 24”, su Radio 24, Nicola Gratteri, nominato da Matteo Renzi presidente della Commissione per la riforma della legislazione antimafia. “Le mafie in Italia” – continua – “esistono perché vanno a supplire delle carenze dello Stato. La ‘ndrangheta è un sistema abbastanza articolato molto presente sul territorio. E in parti del territorio calabrese ma soprattutto della provincia di Reggio Calabria si è sostituita a pezzi dello Stato e a pezzi delle istituzioni“. Il procuratore aggiunto del distrettuale antimafia della procura di Reggio Calabria è in visita a New York per incontri di lavoro e per la consegna di un importante premio, il “Civil Courage Prize”, della Train Foundation. Il magistrato è il primo italiano a ricevere il prestigioso riconoscimento, che rende omaggio a quelle persone che dimostrano coraggio civico a fronte di un grande rischio personale. A riguardo, alla domanda del conduttore Mario Platero che gli chiede se ogni tanto prova paura, Gratteri risponde: “Sì, me ne accorgo perché quando ho paura mi diventa la lingua amara. Però la cosa importante è dominare la paura, perché altrimenti non si possono fare certe cose e certe idee poi non si possono realizzare”. Poi assicura: “Con il progetto che stiamo scrivendo in questa commissione, se dovesse essere approvato in blocco, noi potremmo abbattere nell’arco di cinque sei anni anche l’80% della mafia presente in Italia. Stiamo lavorando molto intensamente su questa commissione di riforma” – prosegue – “perché vogliamo consegnare al presidente Renzi il prima possibile il lavoro e io sono ottimista sulle cose importanti che stiamo scrivendo. Poi, ovvio, bisogna avere la forza numerica in Parlamento per far passare certe riforme ma se dovessero passare tutte in blocco noi abbatteremmo le pendenze anche del 70%.”. Il magistrato, nel corso della trasmissione, spiega la strategia che guidato la stesura del documento e alcune delle proposte e sottolinea: “La collaborazione con gli Stati Uniti è essenziale di Gianfo Franchi

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