Anche il gran Maestro del Grande Oriente d’Italia e direttore del Corriere di Siena è finito nel registro degli indagati della Procura di Siena nell’ambito dell’inchiesta “Time Out” sul fallimento per bancarotta fraudolenta della Mens Sana
“Il sistema Siena è un groviglio armonioso”. E’ la singolare spiegazione di Stefano Bisi, Maestro venerabile e persona tra le più potenti in città. Un groviglio “da migliorare”, di enti e società che fanno riferimento sostanzialmente al sindaco, al presidente della provincia, al presidente della Fondazione Monte dei Paschi e al presidente della Banca Mps.
“Il sistema Siena è un groviglio armonioso di enti, associazioni e uomini che nel corso dei secoli, nel corso dei secoli, hanno dato a questa città importanti istituzioni: la banca, l’università, il palio”. Così parlava Stefano Bisi, direttore del Corriere di Siena, amico dell’ex presidente di Mps, Giuseppe Mussari, nonché il più importante massone della città toscana, il 6 maggio del 2012. Pochi giorni dopo sarebbe scattato il blitz della Guardia di Finanza nella sede del Monte dei Paschi che ha dato il via alla maxi inchiesta sull’acquisto di Antonveneta e all’inizio del declino della banca più antica d’Italia.
Bisi ha fatto carriera e a primavera di quest’anno è diventato gran Maestro del Grande Oriente d’Italia. Ma ora deve fare i conti proprio con quel “groviglio” tanto decantato che negli anni lui stesso ha partecipato a tessere. Bisi è infatti finito nel registro degli indagati della Procura di Siena nell’ambito dell’inchiesta “Time Out” sul fallimento per bancarotta fraudolenta della Mens Sana Basket. Nel mirino dei magistrati c’è anche il ct della nazionale azzurra ed ex coach biancoverde Simone Pianigiani. I reati contestati sono di ricettazione per Bisi (che avrebbe ricevuto dalla società di Ferdinando Minucci ogni mese una somma di cinquemila euro) ed evasione fiscale per Pianigiani.
Giovedì mattina i militari della guardia di finanza, sulla base di un’ordinanza firmata dal sostituto procuratore Antonino Nastasi, si sono presentati nelle abitazioni private dei due indagati, ma anche nella redazione del quotidiano senese e nella sede della massoneria di Palazzo Giustiniani (che è completamente estranea alle contestazioni della procura). Le perquisizioni hanno portato al sequestro di computer e telefoni cellulari. Lo scorso 8 maggio erano finiti ai domiciliari l’ex patron della Mens Sana Basket Ferdinando Minucci e la segretaria generale Olga Finetti oltre ai titolari di due società riminesi. E proprio dalle dichiarazioni rese nel corso degli interrogatori sarebbero partiti gli ulteriori accertamenti che hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di Pianigiani e Bisi.
A dare la notizia è stata venerdì mattina la Nazione di Siena. Non il Corriere di Siena, la testata diretta dal Gran Maestro che un tempo era di proprietà del Monte, dei cementieri umbri Barbetti e delle Coop, ma poi fu trasferita sotto l’egida della famiglia Angelucci grazie anche all’interessamento di Daniela Santanchè. Bisi ha continuato a dirigere il giornale anche quando è stato eletto al vertice del Goi. Grovigli armoniosi