Diecimila lavoratori, con centri sociali e universitari insieme al sindacato per protestare contro il vertice Ue sul lavoro in programma al Teatro Regio. Cinque fermi e tre poliziotti feriti. Al lancio di uova e bottiglie le forze dell'ordine hanno risposto allontanando i dimostranti. Segretario Fiom Torino: "Eccesso di reazione"
Cinque fermi e tre poliziotti feriti. E’ finita con scontri e lanci di oggetti e petardi la manifestazione organizzata dalla Fiom (contro il Jobs act e contro il vertice Ue sul lavoro in programma al Teatro Regio), alla quale si sono aggregati studenti e centri sociali. La polizia ha risposto con lacrimogeni agli studenti e rappresentanti dei centri sociali che hanno rimosso una parte delle transenne che sbarrano la strada verso il Regio. Gli studenti hanno lanciato petardi, pomodori, bottiglie, uova, fumogeni e palline di vernice verso il cordone di polizia che presidia l’accesso di Piazza Castello verso il Regio.
I tre agenti sono rimasti feriti per lo scoppio di alcune bombe carta. Uno ha riportato ferite alla gamba ed è stato accompagnato in ospedale. Gli studenti si sono uniti ai diecimila lavoratori aderenti al sindacato scesi in piazza questa mattina. Il premier Matteo Renzi a proposito del corteo ha dichiarato: “In Italia ci sono manifestazioni rispetto alle scelte fatte dal governo nel Jobs Act. Siamo convinti che queste scelte aiuteranno a creare crescita, occupazione e posti di lavoro”. Mentre per il segretario generale della Fiom Maurizio Landini: “Renzi può mettere tutti i voti di fiducia che vuole ma la maggioranza del Paese non ce l’ha”. Sul lancio dei lacrimogeni Landini ha detto: “Qualcuno ha scelto di tentare di rovinare questa giornata in modo sciocco. Non è permesso a nessuno. Lo dico per rispetto delle migliaia di lavoratori che sono in questa piazza, noi dobbiamo unire e non dividere il Paese. Ai livelli del tavolo di questa natura non scenderemo mai, continueremo a combattere in un’altra direzione”. Gli studenti hanno lasciato la piazza ma, stando a quanto diffuso tramite i social network, le proteste continueranno nel corso della giornata.
“Il numero delle persone coinvolte nei disordini era irrisorio: cinquanta o cento al massimo, di fronte a migliaia di lavoratori. Siamo in una fase in cui ci saranno molte iniziative sindacali, è necessario che si gestiscano nel modo migliore possibile” ha detto il segretario generale della Fiom torinese, Federico Bellono. Secondo la ricostruzione della questura invece, sarebbero trecento gli antagonisti, di varia estrazione che hanno “attaccato le forze di polizia con un fittissimo lancio di sanpietrini, bulloni, grossi petardi, per cui è stato necessario il lancio di alcuni lacrimogeni per disperdere i violenti”. Bellono invece ha aggiunto: “Abbiamo avuto una netta percezione che ci sia stato un eccesso di reazione da parte delle forze dell’ordine, in particolare quando sono stati lanciati lacrimogeni in direzione del palco. Ho chiesto al questore un incontro, già oggi, per farglielo presente”. Il corteo è partito dalla stazione di Porta Susa e ha raggiunto piazza Castello. In testa al corteo i lavoratori della De Tomaso e quelli della Fiat. A circa metà percorso, al percorso si sono uniti un centinaio di studenti per protestare contro il precariato.