Oltre 100 milioni di euro. È l’ammontare dei danni dell’alluvione provocato a Parma dall’esondazione del torrente Baganza, che lunedì 13 ottobre ha causato la devastazione tre quartieri, abbattendo un ponte ed allagando abitazioni, ospedali e attività commerciali, coinvolgendo oltre 9mila famiglie. A cinque giorni dalla piena è il sindaco Federico Pizzarotti a fare una stima sommaria dei danni alle strutture pubbliche, ai privati e alle aziende situate nelle zone alluvionate, oltre alle spese per le attività di emergenza. “La piena che abbiamo subito – ha scritto su Facebook il primo cittadino – è la più pesante dal 1910″.
Cento milioni sono una cifra enorme, soprattutto in confronto con il costo per la cassa di espansione sul Baganza che avrebbe potuto evitare il disastro, non ammonta nemmeno un terzo. Il progetto, già approvato dal 2011 con un accordo tra Comuni, Regione e ministero dell’Ambiente, ma mai realizzato per dei fondi bloccati dal governo, avrebbe comportato un investimento di circa 30 milioni di euro. Ma i lavori non sono mai cominciati. “La cassa di espansione sarebbe costata tra i 20 e i 30 milioni” continua Pizzarotti, ricordando poi tutti i mezzi impiegati dal Comune in questi giorni per far fronte all’emergenza: 20 camion, 18 pale, 18 mini escavatori, 15 spurghi, 8 botti, 4 Ragni e 6 camioncini, a cui si aggiungono 70 tecnici impegnati tra Comune e società partecipate. Senza contare ovviamente tutti i macchinari, le strumentazioni e la forza lavoro messa in piedi spontaneamente dai volontari. “La macchina tecnica comunale ha dato il massimo e ringrazio tutti di cuore – ha aggiunto il sindaco, facendo appello per risolvere al più presto il problema della messa in sicurezza idraulica della città – Ora serve l’impegno di tutti per trovare le risorse per realizzare la cassa di espansione e fare in modo che tutto questo non succeda di nuovo”.
Il primo bilancio dell’alluvione arriva mentre volontari e forze della protezione civile sono ancora al lavoro per liberare dal fango edifici e strade. L’emergenza sta rientrando, lunedì riapriranno le scuole, ma ci vorranno ancora settimane perché la situazione torni alla normalità. Intanto dallo Stato e dal Comune sono arrivati i primi segnali per aiutare la ripresa con la sospensione del versamento dei tributi per quanti sono stati colpiti dall’alluvione.