Mafie

Calabria, si arrende imprenditore anti cosche: ‘Se mi ammazzano? Una liberazione’

“Pagare le estorsioni vuol dire non avere più vita”. Parole dell’imprenditore edile Emilio Iuticone, che ha denunciato e fatto arrestare le cosche di Crotone che gli chiedevano il pizzo. Attentati, intimidazioni ma anche un processo per mafia dal quale è uscito assolto con formula piena: “Non potevo essere un mafioso e nello stesso tempo denunciarli. Mi avevano accusato i pentiti a cui pagavo le estorsioni. Per tre volte, mi è stato chiesto di entrare nel programma di protezione assieme alla mia famiglia, ma adesso il prefetto mi ha tolto la scorta. Sono stato un oggetto utilizzato dallo Stato“. L’imprenditore ha deciso quindi di diminuire il suo lavoro per non subire più estorsioni. Negli ultimi mesi, Iuticone ha licenziato 40 operai che lavoravano per la sua azienda. “Anche quando avevo la scorta subivo avvertimenti dalla ‘ndrangheta. Non voglio più scendere a compromessi. Non me la sono più sentita di ricominciare. Ho denunciato la cosca dei Papaniciani e dei Vrenna-Bonaventura. Oggi questi signori stanno uscendo dal carcere, e che Dio me la mandi buona”. Ha paura di un attentato? “Potrebbe essere anche una liberazione. La si fa finita e basta” di Lucio Musolino