I biancocelesti sfruttano una partenza al rallentatore dei viola e passano al '34 con l'attaccante serbo. Secondo tempo in mano agli uomini di Montella che creano occasioni ma non segnano. proprio quando i gigliati sono tutti in avanti arriva, allo scadere, il contropiede di Candreva che serve il compagno di squadra per il tondo risultato finale
E’ la settima giornata di serie A ma sembra una di quelle afose e lente sfide di fine agosto. Il primo tempo del match tra Fiorentina e Lazio inizia proprio come un’amichevole precampionato: 30 gradi, ritmi bassi, pochi spunti e noia sugli spalti. Noia che diventa angoscia per i tifosi viola quando, al 34′, Filip Djordjevic scuote la rete, finora inviolata al Franchi, di Neto. Tre punti pesanti in uno scontro diretto per la corsa verso l’Europa, che danno ancora più morale ai biancocelesti, soprattutto quando Lulic, in contropiede al 92′, chiude il match sullo 0-2. Per la Fiorentina una doccia fredda che gela gli entusiasmi della bella vittoria contro l’Inter, due settimane fa, e riporta d’attualità, oltre alla difficoltà a segnare, un errore che la squadra di Vincenzo Montella spesso commette: regalare il primo tempo agli avversari.
Nonostante i ritmi bassi, la Lazio riesce a mettere in difficoltà i viola sulle fasce, soprattutto sulla destra, dove Candreva limita le scorribande di Cuadrado e compagni e poi si ripropone in avanti, infilandosi spesso negli spazi che la difesa della Fiorentina gli lascia. I biancocelesti bussano alla porta di Neto due volte con Mauri e danno l’impressione di avere in mano il match. I viola non riescono a mantenere il possesso palla, una delle caratteristiche principali della squadra di Montella, e lasciano il gioco in mano di una più coraggiosa Lazio. Proprio al 34′, quando lo sprint iniziale dei biancocelesti sembra rallentare, Biglia s’inventa un gran passaggio filtrante per Candreva, palla dentro tesa che Djordjevic deve solo mettere dentro. Quinta rete in tre partite, una media da capocannoniere per l’attaccante di Belgrado che a Formello già hanno soprannominato “Giorgione”, non un soprannome qualunque per chi conosce la storia dei bomber laziali.
Il secondo tempo, però, fa sperare i 30mila del Franchi. La squadra del primo minuto è quella che ha battuto l’Inter: Pizarro metronomo di centrocampo, affiancato dalla quantità e la qualità di Kurtic e Aquilani; Mati Fernandez trequartista a ispirare Babacar e Cuadrado là davanti e a chiudere il rombo viola. Il “Pek”, però, non ingrana, Kurtic scompare tra le maglie biancoazzurre e la “Vespa” Cuadrado fatica a scardinare la difesa avversaria. Allora “l’Aeroplanino” torna sui suoi passi: fine primo tempo, “Borja Scaldati!” ed esce Kurtic. Da lì in poi è tanta Fiorentina e poca Lazio. La squadra romana indietreggia di 30 metri, si chiude a guscio e Pioli corre ai ripari: fuori Mauri, Ciani e Djordjevic, dentro Onazi, Novaretti e Klose. La Fiorentina ci prova davvero, la Lazio attende e cerca di colpire in contropiede: Montella passa al 4-3-3 e prende il palo con una splendida rovesciata di Aquilani. Poi altre occasioni con Babacar e, due volte, con Alonso, ma i viola continuano a trovare difficoltà a metterla dentro. A tempo scaduto, allora, quando i gigliati sono tutti in avanti, Candreva spreca un primo contropiede, ma alla seconda occasione concessa serve Lulic e chiude il match.
La Lazio continua così a volare, dopo una partenza diesel, con la terza vittoria consecutiva e Pioli può esultare: “Più l’avversario è forte e più è ampio il valore della vittoria – ha dichiarato ai microfoni di Sky Sport – E’ la terza vittoria di fila, una bella prestazione anche tatticamente nel primo tempo quando non abbiamo rischato nulla. Nel secondo abbiamo abbassato troppo il baricentro, forse per il caldo, e abbiamo rischiato qualcosa”. I ragazzi di Montella si leccano le ferite e abbassano di nuovo la testa, dopo i tre punti conquistati contro l’Inter. Le assenze là davanti si fanno sentire: Mario Gomez è sulla via del recupero, per Giuseppe Rossi se ne riparla nel 2015 e Marin ancora “non è pronto”, come ha dichiarato il mister gigliato in conferenza stampa. L’allenatore viola lo ricorda anche nel post partita: “La concretezza te la danno i giocatori risolutivi – ha detto – Quando c’è un equilibrio sottile come oggi, la partita la risolve chi fa gol. La Lazio aveva in campo Djordjevic e Klose in panchina mentre i nostri due migliori attaccanti sono in ospedale. Molto dipende anche da questo”. Parla anche Andrea Della Valle che lancia una frecciatina a una parte della rosa: “Magari qualche giocatore si concentri più su queste cose e meno sui rinnovi”, ha commentato a caldo. Per i viola, però, è già ora di guardare a giovedì, quando voleranno a Salonicco per la partita di Europa League con il Paok.