La spettatrice era seduta in prima fila per assistere a La traviata insieme al marito. Alcuni coristi hanno minacciato lo "sciopero" se non se ne fosse andata. Dal 2010 la legge francese vieta di avere il volto coperto in pubblico
Era seduta in prima fila all’Opéra di Parigi, coperta dal burqa, per assistere a La traviata di Giuseppe Verdi insieme a suo marito. Ma alcuni componenti del coro l’hanno vista e hanno minacciato lo “sciopero”: se non se ne fosse andata, non avrebbero cantato. Quindi, tra il primo e il secondo atto, la turista musulmana è stata accompagnata alla porta d’uscita del teatro. Un episodio che risale allo scorso 3 ottobre, ma che è stato reso noto solo questa settimana. “Sono stato avvisato durante l’intervallo – ha spiegato il vicedirettore dell’Opéra Bastille, Jean-Philippe Thiellay – Alcuni membri del coro mi hanno detto che non avrebbero cantato se non si fosse trovata una soluzione. È la prima volta che succede”.
Dopo che la direzione dell’Opéra è stata avvertita, un addetto alla sicurezza ha ricordato alla signora e al suo compagno, due turisti di un Paese del Golfo, le disposizioni francesi sul divieto di portare il velo integrale nei luoghi pubblici, chiedendo alla donna di scoprire il volto o di lasciare la sala. La coppia, che sembra ignorasse l’esistenza di questa legge, ha deciso di andarsene senza nemmeno chiedere il rimborso del biglietto che, secondo quanto riportato dal sito dell’Opéra di Parigi, costava 231 euro a persona.
Dopo che la storia è rimbalzata sui principali giornali francesi, la direzione del teatro ha chiesto ai suoi dipendenti di fare più controlli all’entrata, mentre il ministero della Cultura è stato costretto a inviare una nota per ricordare a musei e teatri nazionali come la legge francese vieti di portare il burqa o il niqab nei luoghi pubblici, in modo da evitare che questi episodi si ripetano. Votato l’11 ottobre 2010, il testo “anti-burqa” prevede che “nei luoghi pubblici nessuno possa portare abiti che nascondono il volto”, come maschere, passamontagna, o velo islamico integrale. Pena una multa di 150 euro e un corso di educazione civica. Ammesso invece il foulard che non copre il viso.
Una legge che si differenzia da quella del 2004, che vietava invece l’esibizione di segni religiosi a scuola e si applicava a elementari medie e liceo, ma non alle università e agli istituti superiori. Recentemente altri episodi simili a quello dell’Opéra di Parigi hanno sollevato polemiche in Francia. Una studentessa della Sorbona, ad esempio, era stata espulsa da un corso universitario perché portava il velo (anche se non integrale). Un sindaco di destra aveva invece impedito a due mamme col velo islamico, anche in questo caso non integrale, di partecipare a un concerto estivo. Infine l’eurodeputata francese di centrodestra, Nadine Morano, spesso protagonista di controverse dichiarazioni sulla religione islamica, aveva sollevato polemiche sui social network per aver chiesto a una donna di togliere il burqa alla stazione del treno.