Tangenti e corruzione delle istituzioni. Un tema ancora d’attualità in Italia, a 22 anni dallo scandalo Tangentopoli che, nel 1992, sconvolse il Paese e smascherò un giro di mazzette che mise in ginocchio gran parte della politica nazionale. Una lezione che, però, non è riuscita a debellare un cancro che ancora oggi riesce a mantenere il controllo sulle alte sfere delle istituzioni italiane. Con l’intento di discutere e ricordare che la corruzione fa ancora parte della vita e della politica italiana è stato organizzato, per lunedì 20 settembre alle ore 18.00, al Teatro Menotti di Milano, l’incontro “Partiti per la Tangente”. Il dibattito, a cui parteciperanno due magistrati del pool di Mani Pulite, Piercamillo Davigo e Antonio Di Pietro, il direttore de Ilfattoquotidiano.it, Peter Gomez, e il condirettore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, è stato promosso dal consigliere regionale lombardo del Movimento 5 Stelle, Stefano Buffagni.
Lotta alla corruzione come punto di partenza per rilanciare un paese dove il fenomeno delle mazzette e dello scambio di favori è ancora d’attualità e che “seppur sotto nuove forme fa ancora troppo spesso da collante tra le istituzioni e il mondo imprenditoriale“. Le vicende del Mose di Venezia o lo scandalo delle tangenti per Expo 2015 sono solo gli ultimi casi di una prassi che, da Tangentopoli a oggi, si è solo trasformata ed evoluta, ma che non è mai stata cancellata. Questi scandali “sono solo la punta di un imponente e inquietante iceberg che la politica avrebbe il dovere di scogliere, e che invece la vede ancora terreno fertile dove le radici del malaffare possono facilmente attecchire”.
“La cultura e la conoscenza – scrive Buffagni annunciando l’evento – sono le armi più forti che abbiamo per la lotta alla corruzione, un fenomeno che nel nostro paese genera costi altissimi per la collettività e che distrugge il mercato di chi fa buona impresa. L’obiettivo del dibattito è quello di comprendere il fenomeno per capire come combatterlo, quali strumenti mettere in campo per sconfiggere questa piaga, legislativi e non, e confrontarci su come gestire al meglio gli appalti pubblici, i più grandi bacini di tangenti nella recente storia italiana”.
Il dibattito, a ingresso gratuito fino a esaurimento posti, darà la possibilità al pubblico di confrontarsi e scambiare opinioni con i giudici e i giornalisti presenti per poter, così, provare a immaginare anche scenari futuri che possano aiutare a cambiare rotta rispetto alla corruzione che, ancora oggi e non solo nel ’92, fa parte della quotidianità del Paese.