La ventinovenne Nicole Minetti, già consigliera regionale in Lombardia, è tornata oggi in tribunale a Milano per assistere all’arringa difensiva dei suoi legali di fronte alla seconda sezione della Corte d’Appello. Salvo repliche, nella prossima udienza del 13 novembre verrà pronunciata la sentenza del processo Ruby bis che, oltre alla Minetti, vede imputati Emilio Fede e Lele Mora. Quest’ultimo ha in realtà rinunciato ai motivi d’appello auspicando uno sconto della pena. “Le case, gli affitti, non erano frutto di meretricio”, spiega fuori dall’aula l’avvocato della Minetti, Paolo Righi, che ha chiuso l’udienza di oggi con la sua arringa. “Era una cortesia di Berlusconi alle ragazze”, continua, e in caso di condanna chiede che la corte sappia valutare la pena in modo proporzionale alle reali responsabilità della Minetti: “Una condanna con la sospensione condizionale della pena, questo si meriterebbe, nulla più”. Nicole Minetti non ha risposto alla stampa, limitandosi, questa mattina, a dire che non parla perché tesa di Franz Baraggino
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