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Smart fortwo, cambia senza crescere. Torna la forfour ‘ma stavolta non sarà flop’

La due posti rimane lunga 269 centimetri, ma la vera novità è la forfour a quattro posti. Che, a differenza della vecchia, ha le carte in regola per piacere perché, spiega il responsabile del progetto, "è una vera Smart". Caratteristiche principali? Un piccolo muso per proteggere meglio i pedoni in caso d'urto, trazione posteriore e una stretta parentela con la nuova Twingo. Da cui la Smart si differenzia per dotazioni (e prezzi)

Continua a rimanere l’auto più piccola sul mercato: la Smart fortwo, la due posti sui generis che ha conquistato le metropoli italiane, non cresce neanche di un centrimetro. “Il nostro obiettivo era conservare la compattezza tipica del modello e restare nei 2,69 metri di lunghezza”, ha detto Markus Riedel, direttore del programma Smart, durante un’intervista a Ilfattoquotidiano.it al Salone di Parigi. “Però siamo cresciuti in sicurezza, comportamento stradale e confort”.

Quando si guarda la terza generazione della Smart, dal vivo, la prima cosa che si nota è che adesso ha un piccolo muso che definisce meglio la parte anteriore della vettura. Perché, chiediamo, abbandonare la tipica forma a ovetto, se tanto il motore rimane posteriore? “Il muso sporgente ha una doppia funzione: stilistica, perché insieme ai grandi ‘occhi’ e alle ruote alle estremità del veicolo rende la sagoma inconfondibile”, risponde Riedel. “E poi per migliorare la protezione dei pedoni in caso d’incidente”. Già, la sicurezza: durante l’intervista, il tecnico ritorna più volte su questo concetto. “Sulla nuova piattaforma, abbiamo ottimizzato le linee di forza che assorbono l’urto in caso d’incidente. Inoltre abbiamo usato materiali più resistenti: nella Smart attuale gli acciai ad alta ed altissima resistenza erano circa la metà del totale, sulla nuova generazione sono i tre quarti”, continua. “Anche gli airbag per le ginocchia e i più efficienti sistemi di assistenza elettronica contribuiscono a rendere la Smart sempre più sicura”.

Alla fortwo, la Smart ha deciso di affiancare di nuovo, come già fece negli anni 2004-2006, una versione a cinque porte e quattro posti chiamata forfour, “per quattro”. Ma se il modello realizzato all’epoca in collaborazione con la Mitsubishi fu un flop, chiediamo, perché questa volta dovrebbe andare meglio? “Perché in realtà la vecchia forfour non era una Smart, mentre questa lo è: ha motore e trazione posteriore e l’abbiamo sviluppata completamente noi. Fra i suoi punti forti ha una lunghezza contenuta, che però è dedicata all’80% a bagagli e passeggeri”, risponde Riedel. Dietro al progetto forfour, però, ci sono anche delle ragioni industriali: per la prima volta, con questa terza generazione la Smart ha condiviso la piattaforma con un altro costruttore, cioè con la Renault che sulla stessa base della forfour ha costruito la nuova Twingo, da poco sul mercato. E la casa francese, dal canto suo, offre i motori (tre cilindri 1.0 da 70 CV e 0,9 turbo da 90 CV) e ospita la produzione della forfour nel suo stabilimento di Novo Mesto, Slovenia; la piccola a due posti continua invece ad essere assemblata in Francia. “La cooperazione con Renault è stata necessaria per creare sinergie”, spiega il responsabile del progetto. “Questo nuovo modello è più agile e ha degli interni molto più ricchi. Non ci saremmo potuti permette di essere così ‘Smart’ senza condividere i costi con un altro costruttore”.

Ma che cosa differenzia la Smart e la Renault, se i due modelli nascono sulla stessa base meccanica nella stessa fabbrica? “Le differenze fra la forfour e la Twingo sono tante”, dice Riedel. “Intanto la Smart è più corta, 349 centimetri contro i 360 della Twingo, poi ha interni e contenuti di serie più ricchi, le porte che si aprono a 90° gradi per facilitare l’accesso all’abitacolo e i sedili posteriori che si abbattono e ‘affogano’ nel pavimento”. E poi, mentre per la francese non è prevista una versione elettrica, dal 2016 sia la fortwo sia la forfour avranno una versione a batterie. Anche i prezzi riflettono la diversa impostazione fra i prodotti francese e tedeschi: in Italia si parte da 9.950 euro per la Twingo e dai 13.400 per la forfour: di fatto, anche il listino della fortwo – da 12.750 euro – è molto più alto di quello della Twingo. 

“La forfour è pensata per chi possiede una fortwo ma ha messo su famiglia”, dice Riedel, che ammette anche che il modello dovrebbe anche soddisfare gli “orfani” della cugina Classe A, visto che il nuovo modello d’ingresso della Mercedes ha abbandonato le forme da monovolume per diventare una berlina compatta sportiva. “Restiamo sugli stessi 46 mercati mondiali in cui eravamo presenti con la vecchia Smart. Quelli in cui abbiamo avuto più successo e prevediamo di continuare a vendere bene sono nell’ordine Germania, Cina, Italia, Francia e Stati Uniti, ma negli States non porteremo la forfour, non avrebbe mercato lì”.