La società del nipote di Blatter diventa advisor della Federcalcio grazie a un 'minimo garantito' di 57 milioni di euro e arricchisce così il carnet di soggetti che si sono affidati alle sue cure per cercare di aumentare gli introiti, finora troppo legati ai diritti tv (che sempre dalla società svizzera dipendono). Dopo la Lega Calcio, Bogarelli e soci hanno agganciato Milan, Inter, Lazio, Palermo, Udinese, Cagliari e le genovesi, di cui curano il marketing
Adesso il cerchio è chiuso. Dopo i diritti tv della Lega Calcio e il marketing di otto club di Serie A, Infront – con la collaborazione de Il Sole 24 Ore – sarà l’advisor pubblicitario della Figc fino al 2018. Lo ha deciso nel pomeriggio la federazione presieduta da Carlo Tavecchio mettendo la ciliegina sulla torta all’espansione del colosso svizzero che fa capo al nipote di Sepp Blatter. E in Italia è rappresentata da Marco Bogarelli, ex consigliere di Milan Channel e fondatore della società poi confluita in Infront con alcuni ex manager di Fininvest.
La chiave dell’ennesima vittoria di Infront si chiama ‘minimo garantito’, ovvero la certezza per la Federcalcio che i milioni in entrata – come messo nero su bianco dalla società di Bogarelli – non saranno meno di 57. Restano a bocca asciutta invece le concorrenti Rcs Sport-Img, partner della Figc nell’ultimo triennio che ha messo in busta un’offerta da 56 milioni, e la coppia Swissone-Wpp. Infront arricchisce così il carnet dei soggetti del calcio italiano che si sono affidati alle sue cure per cercare di aumentare e diversificare realmente gli introiti, finora troppo legati ai diritti tv (che sempre dalla società svizzera dipendono). Dopo la Lega Calcio, dove ha messo piede nel 2009, Bogarelli e soci hanno agganciato diverse società per conto delle quali curano il marketing. Milan, Inter, Lazio, Palermo, Udinese, Cagliari e le genovesi sono in mani svizzero-italiane per migliorare i propri introiti pubblicitari.
E hanno tutte votato per Tavecchio alla presidenza della Figc, che ora sceglie Infront come proprio advisor. Ma il vero capolavoro sono stati gli oltre 900 milioni di euro derivati dai diritti tv che Infront ha messo in tasca ai club di Serie A la scorsa estate riuscendo a dirimere la querelle tra Mediaset e Sky, arrivate a un passo dai tribunali tra accuse e controaccuse di violazioni alle regole del bando. Certo, le società hanno dovuto rinunciare a 150 milioni per non scontentare nessuno ma il saldo è stato comunque positivo. Lunedì scorso alla pioggia di milioni di luglio si sono aggiunti altri 186 milioni per il triennio 2015-18 grazie ai diritti tv all’estero che i club hanno assegnato alla MP&Silva di Riccardo Silva, anche lui passato per Milan Channel e socio della prima ora di Bogarelli. Un’offerta monstre con un aumento del 40 per cento rispetto al triennio precedente e concorrenza di B4 Capital e Img spazzata via. Il groviglio armonioso, con la benedizione della Federazione, è più armonioso che mai.