Un’evasione fiscale da 1,7 miliardi realizzata attraverso false fatture per operazioni inesistenti, bancarotta fraudolenta e riciclaggio. I finanzieri del Nucleo speciale di polizia valutaria, nell’ambito di un’indagine del procuratore aggiunto di Roma Nello Rossa e dal sostituti procuratori Paola Filippi e Mario Dovinola, hanno scoperto che il consorzio di cooperative Gesconet, che si occupa di trasporti, facchinaggio, pulizie e vigilanza privata, ha evaso il fisco per importi “ingentissimi” nel quadro di quella che era una vera e propria organizzazione criminale. Nel 2011 il consorzio si è aggiudicato un appalto da oltre 1,4 milioni di euro per facchinaggi e altri servizi a Montecitorio, anche se oggi la Camera fa sapere che “da diversi anni non c’è più alcun rapporto”.
Resta il fatto che secondo i pm proprio in quel periodo, tra 2010 e 2012, i 62 indagati tenevano una “contabilità riservata e parallela” che veniva utilizzata per pagare funzionari delle pubbliche amministrazioni. Gesconet è finita nel mirino dei pm proprio nel 2012, quando Dovinola ha iscritto nel registro degli indagati 24 tra dirigenti e responsabili del consorzio con l’ipotesi di associazione per delinquere finalizzata all’evasione tributaria e alle fatturazioni false. Il meccanismo truffaldino, hanno ricostruito gli investigatori, consisteva nell’affidamento di servizi in subappalto a società cooperative appositamente costituite da parte delle società degli indagati, che si aggiudicavano gli appalti sia da enti pubblici sia da società private. A loro volta le cooperative emettevano fatture false per operazioni inesistenti, accertate dalla Gdf per circa 400 milioni, accreditando così il denaro ricevuto ad altre cooperative cosiddette “finali”. I conti di queste ultime venivano progressivamente svuotati attraverso dei prelievi di denaro contante, non giustificati da alcuna logica commerciale.
In anni precedenti la società, che ha sedi a Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna, era anche stata oggetto di denunce sindacali per caporalato. Gesconet risulta in liquidazione dal novembre scorso e in agosto l’ex amministratore unico Antonio Barbati ha assunto l’incarico di liquidatore. Anche il principale socio, la cooperativa di facchinaggio Consorzio C.L. (che ne condivide la sede, in viale Luigi Schiavonetti a Roma), risulta in liquidazione.
Nell’ambito dell’operazione martedì i finanzieri hanno eseguito in tutta Italia perquisizioni e sequestri preventivi per centinaia di milioni di euro su immobili, società, rapporti finanziari, auto e beni di lusso.