Tre giorni fa Tiberio Timperi, impappinatosi durante la registrazione di Uno mattina in famiglia, ha picchiato il pugno sul tavolo e tirato una bestemmia. Apriti cielo! Immediate le reazioni del mondo intero a imperitura condanna del presentatore. Ieri la decisione di multarlo e la pubblica ammenda del peccatore che nello spiegare “l’increscioso incidente”, garantiva l’eccezionalità dell’evento, estraneo “al suo costume”. Già, perché uno che non bestemmia mai, quando si infuria, non dice di getto “acciderbolina” ma…

Grande è stata l’indignazione sui giornali e sul web, la Codacons aveva immediatamente chiesto la sospensione non solo del conduttore ma anche degli autori e dei montatori. I genitori inorriditi, rivendicavano la protezione delle sante orecchie dei figli.

La prima pagina del Secolo XIX, pontificava a chiare lettere che “in Tv la bestemmia è senza perdono” in quanto “pessimo insegnamento ai minori“.

Che l’Italia sia un paese dove la morale venga sbandierata in base all’aria che tira e la bigotteria serva a galvanizzare i puristi della domenica è cosa nota. Implacabile il giudice sovrano quando durante un reality pizzica il bestemmiatore (s)mascherato; molto meno austero quando c’è da mandare in onda coiti a reti unificate, Ça va sans dire.

Di pari passo con la bestemmia di Timperi c’è stato un altro episodio che ha sollevato aspre polemiche: il messaggio su Twitter del vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, in cui si rivolge a una fan di Fedez (con lei nella foto) con il seguente tweet “meno droga, più dieta. messa male”.

Vedere in azione un uomo di quasi sessant’anni, rappresentante delle istituzioni, figura di spicco del panorama politico, protagonista di una volgare battuta (se questo era il penoso intento) che non fa ridere nessuno, ai danni di unaragazzina che potrebbe essere sua nipote, lascia interdetti e disgustati. Ma Gasparri, a differenza di Timperi, non si piega. Intervistato a ‘Un giorno da pecora’ non si scusa. Non verrà ripreso, né multato. Bischerate, pagliacciate ai tempi di Twitter. “Son ragaazzi”, direbbero Greggio e Iacchetti.

Perché tanto sdegno, diranno alcuni. Un paese che promuove il grande oratore Tavecchio fresco di battute razziste e che per vent’anni s’è sbellicato alle barzellette del suo Presidente del Consiglio, è un paese che ha perso il senso della decenza.

Invito i devoti genitori a continuare a scandalizzarsi contro i “porco mondo uniti“, ma a gridare ancora più forte contro le odiose ingiurie (e la garantita impunità), ogni volta che mirano allo svilimento del corpo e dell’anima. Dio si salva da sé, le nostre ragazze fanno molta più fatica.

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