A scuola stiamo studiando Galileo Galilei. Mi piace molto ‘Vita di Galileo‘, di Bertolt Brecht. La rivisitazione che ha fatto Brecht di Galileo ha molto da insegnarci ancora oggi. Non è facile spiegare come mai la scienza, nata come spina nel fianco della cultura dogmatica, oggi non sfidi più il potere come un tempo. Prevale la cautela e il passo felpato.
Brecht esalta il potere dell’evidenza e della ragione, a cui gli uomini dovrebbero prima o poi cedere e fa dire al suo Galileo: “Ma la vecchia donna che, la sera prima del viaggio, pone con la sua mano rozza un fascio di fieno in più davanti al mulo; il navigante che, acquistando le provviste, pensa alle bonacce e alle tempeste; il bambino che si ficca in testa il berretto quando lo hanno convinto che pioverà, tutti costoro sono la mia speranza: perché tutti credono al valore degli argomenti. Sì: io credo alla serena supremazia della ragione tra gli uomini. A lungo andare, non le sanno resistere. Non c’è uomo che possa starsene inerte a guardarmi, quando io (prende in mano un sasso e lo lascia cadere a terra) lascio cadere un sasso e dico: questo sasso non cade. Non c’è essere umano in grado di far questo. Troppo grande è il potere di seduzione che emana dalla prova pratica; i più cedono subito, e alla lunga tutti. Il pensare è uno dei massimi piaceri concessi al genere umano”.
A tutto ciò ho pensato quando a scuola abbiamo realizzato un “esperimento galileiano” per verificare cosa succede quando si fuma una sigaretta in classe. Cosa proibita dalla legge. E infatti l’esperimento è stato fatto rigorosamente senza studenti. Lo strumento per l’“esperimento galileiano” è l’analizzatore Ecochem PAS2000, lo stesso che usa l’ARPA per misurare in tempo reale gli IPA (idrocarburi policiclici aromatici), che sono potenzialmente cancerogeni.
Il risultato dell’esperimento è nel grafico blu che indica l’intero lasso di tempo il cui la sigaretta viene fumata, dalla sua accensione al suo spegnimento. E’ stata effettuata una misurazione della concentrazione di IPA ogni 5 secondi. Per una buona metà della sigaretta chi era al terzo banco (l’analizzatore di IPA è stata collocato al terzo banco) non si è accorto quasi di nulla, poi c’è stato l’impatto significativo, il picco e infine gli IPA si sono dispersi e stabilizzati facendo innalzare la concentrazione nell’ambiente chiuso, come si può vedere dal diagramma.
Questa è l’altra parte dell’“esperimento galileiano”. La nostra ipotesi di lavoro era: chi fuma in classe vien giustamente multato. E chi inquina – e non viene multato – che impatto produce? Inferiore, uguale o superiore?
Oggi c’era calma di vento e i valori degli IPA cancerogeni sono apparsi subito molto elevati, tali da superare di gran lunga il fumo passivo. Il grafico rosso parla da solo. Poi è arrivato il vento provvidenziale dal mare e gli IPA sono crollati a 2 nanogrammi a metro cubo. Non ci ha salvato il governo ma il meteo.
Su Facebook ho chiesto di fare delle foto mentre gli IPA toccavano il picco di 300 nanogrammi a metro cubo. Le ecosentinelle hanno subito risposto. E le immagini confermano i numeri: una striscia orizzontale opaca offusca la città e l’orizzonte.
Appare assurdo come tutto questo sia diventato a Taranto normalità e non faccia notizia.
Matteo Renzi non ha trovato il tempo per incontrare i pediatri di Taranto che gli volevano parlare.
Tanta indifferenza sta portando il governo ad essere richiamato a livello europeo alle sue responsabilità di protezione della salute e dell’ambiente mentre ILVA continua a produrre emissioni incontrollate.
Il governo appare impegnato – come al tempo di Galileo – a negare l’evidenza. E ormai nel Pd è abitudine non guardare nel telescopio. Non si vedono i fumi. Non si conta i malati. Non si scandalizza di fronte all’eccesso di mortalità. Ci si volta dall’altra parte.
Per fortuna c’è un processo in corso per disastro ambientale, Galileo si prende la rivincita su chi credeva nella teoria tolemaica.
Per nostra fortuna la Commissione Europea è galileiana e prima o poi tutto questo finirà.
La rivoluzione copernicana è cominciata.