Le tasse sulle Fondazioni continuano a salire e con le nuove misure messe a punto nella Legge di Stabilità saranno addirittura quadruplicate, da 100 a 360 milioni di euro. E’ quanto lamenta l’Acri in una nota sottolineando anche che la retroattività “può intaccare il sostegno ad attività già programmate”.
L’associazione che rappresenta le Fondazioni di origine bancaria ricorda che le tasse sono passate dai 100 milioni del 2011, ai 170 del 2012 e 2013, ai 340 stimati per il 2014 fino ai 360 milioni attesi per il 2015. Questo, sostiene l’associazione guidata da Giuseppe Guzzetti, è il risultato dell’effetto combinato dell’aumento degli oneri sui rendimenti derivanti dagli investimenti finanziari – dal 12,5% al 20% nel 2012 e al 26% nel luglio 2014 – e l’ulteriore aggravio sulle rendite finanziarie che emerge dalle bozze della legge di Stabilità.
Guzzetti avverte quindi che si tratta di “una progressione esponenziale, attuata a ritmi quasi vertiginosi, che metterà senz’altro in difficoltà tutte quelle organizzazioni del volontariato, del privato sociale e gli stessi enti territoriali, che vedranno decurtate le loro risorse, perché ogni centesimo in più di tasse a carico delle Fondazioni è un centesimo in meno da dare a chi è al servizio del bene comune“.
L’Acri, dimenticando le pagine nere scritte da enti come la fondazione Mps o la Carige, ricorda che le Fondazioni di origine bancaria sono soggetti non profit, privati e autonomi, che erogano risorse a sostegno di welfare, integrazione sociale, sviluppo culturale e civile dei territori. E che la norma della legge di Stabilità ha un impatto diretto su di esse, attribuendo loro di fatto una tassazione sui dividendi percepiti di gran lunga superiore a quella dei soggetti privati profit. Una nuova penalizzazione che per l’Acri le allontanerà ancor di più dagli analoghi soggetti non profit che in tutta Europa godono di fiscalità di vantaggio.
“La scelta di un ulteriore incremento della tassazione – conclude l’associazione – pare incomprensibile per chi vuole valorizzare il ruolo del volontariato e dell’intero mondo del terzo settore, di cui le stesse Fondazioni fanno parte e a cui danno alimento. Inoltre la prospettata decorrenza retroattiva dal primo gennaio 2014 rischia di impattare sul sostegno ad attività già programmate” con ipotesi anche di incostituzionalità della norma.