“Saremo vigili contro coloro che cercano di farci del male. Non saremo mai intimiditi, manterremo il Canada sicuro”. Il premier canadese Stephen Harper interviene e parla alla nazione dopo la sparatoria di Ottawa, in cui Michael Zehef-Bibeau, 32enne convertito all’Islam e a cui era già stato ritirato il passaporto, è entrato in Parlamento e ha fatto fuoco, uccidendo Nathan Cirillo, soldato italo-canadese di 24 anni. In quei momenti all’assemblea legislativa era in corso una riunione su come far fronte alla crescente minaccia del terrorismo nel Paese. L’attentatore, di origini algerine e già considerato dalle autorità “viaggiatore ad alto rischio”, non avrebbe agito da solo e la polizia è ancora alla ricerca di altri “due o tre” membri del commando che ha sparato, ancora a piede libero. Un attentato che ha sconvolto la capitale, dove sono state chiuse ambasciate e scuole. I responsabili “non avranno un rifugio sicuro” sul territorio canadese, ha proseguito Harper, ricordando che “il Canada non è immune agli attacchi terroristici che vediamo in tutto il mondo”.

La drammatica sparatoria ha costretto Harper ad annullare i due incontri previsti con i vincitori del Nobel per la Pace 2014, Malala Yousafzai, la giovane pachistana sopravvissuta ai talebani, e l’attivista indiano Kailash Satyarthi. Harper doveva partecipare con Malala ad un incontro con gli studenti in un liceo di Toronto e poi, in un hotel, le doveva conferire la cittadinanza onoraria.

“Gli attacchi al nostro personale della sicurezza ed alle istituzioni del nostro governo sono attacchi al nostro paese, ai nostri valori, alla nostra società, a noi canadesi come popolo libero e democratico che abbraccia la dignità umana per tutti”, ha detto ancora Harper che si trovava nel Parlamento al momento dell’attacco ed è stato trasferito, insieme al leader dell’opposizione Thomas Mulcair, in un luogo sicuro. “Ma non ci siano confusioni: noi non saremo intimiditi, il Canada non si farà mai intimidire – ha concluso – questo ci porterà a rafforzare la nostra determinazione e raddoppiare i nostri sforzi per identificare e contrastare le minacce e mantenere il paese al sicuro”.  


Harper ha definito le sparatorie di Ottawa il secondo attacco terroristico in tre giorni sul suolo canadese perché, appena tre giorni fa, a Saint Jean sur Richelieu in Quebec un uomo con simpatie jihadiste si era lanciato con la sua auto contro due militari canadesi, uccidendone uno, ed era stato poi a sua volta ucciso dalla polizia al termine di un inseguimento. Il killer, che era stato identificato come Martin Couture-Rouleau di 25 anni, era monitorato dagli investigatori federali e recentemente gli era stato sequestrato il passaporto quando aveva provato a partire per la Turchia. Harper lo ha definito “un terrorista ispirato all’Isil” e come Michael Zehaf-Bibeau, anche lui si era recentemente convertito all’islam.

Il ministro degli Esteri canadese a Kerry: “Siamo con voi contro l’Isis”

L’autoproclamato califfato islamico ha invitato i suoi sostenitori a compiere attacchi contro i Paesi occidentali, compreso il Canada, che stanno partecipando alla coalizione internazionale anti Isil guidata dagli Stati Uniti. Per questo il ministro degli Esteri canadese John Baird, parlando al telefono con il segretario di Stato Usa John Kerry, ha legato le sparatorie alla partecipazione del suo Paese alla campagna aerea della coalizione occidentale contro i fondamentalisti in Medioriente. “Questo è perché siamo con voi, questo rende solo la nostra determinazione più forte”, ha scritto Baird su Twitter a proposito della conversazione con Kerry. Proprio martedì il Canada aveva inviato in Medioriente otto caccia per unirsi alla lotta contro l’Is.

 

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