Cinema

Festival di Roma 2014, record per la sezione Alice in città. Domani Costner

La giornata odierna ha visto protagonista l’italiano La foresta di ghiaccio, opera seconda del regista Claudio Noce. Meno ambizioso, ma più convincente, è un altro titolo italiano, Fino a qui tutto bene, secondo lungometraggio dell’anglo-pisano Johnson

“Per pensare al futuro, questa manifestazione deve fare i conti principalmente con i giovani, che oggi hanno dimostrato come e quanto possono dare al cinema”. A pochissimi giorni dalla chiusura della IX edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, è la sezione autonoma e parallela Alice nella Città a fare i primi bilanci. Che, al suo 11° anno (è nata prima del Festival e poi ha vissuto alcune annualità in piena sinergia fino a diventare autonoma con alcuni eventi/film in collaborazione) segna finora il suo record assoluto di crescita (+25%) tra pubblico ed accreditati. La dichiarazione è di Gianluca Giannelli, co-direttore con Fabia Bettini di questa importante cine-vetrina per i più giovani, che sabato mattina proclamerà il suo vincitore. L’invito di Giannelli a “dare più spazio alla realtà formativa e spettatoriale dei giovani rispetto al cinema, e dunque al progetto Alice” è rivolta ai Soci Fondatori della Fondazione Cinema per Roma e si rafforza proprio in virtù dei numeri così incoraggianti dell’edizione 2014, certamente caratterizzata da un’ottima selezione.

“Vorremmo sederci a un tavolo per il prossimo anno con persone che hanno a cuore la creazione di un pubblico che rappresenta il nostro futuro, di offrire a bambini, ragazzi, adolescenti e giovani gli strumenti di lettura e interpretazione del cinema e del linguaggio audiovisivo di cui la contemporaneità si fa crescente portatrice”. Di fatto, entrare nelle sale dove sono proiettati i film di Alice nella Città per le scuole (i matinée) è un’esperienza indimenticabile: centinaia di bimbi e ragazzi entusiasti, urlanti, spesso commossi, sempre interessati e curiosi. Qualcosa a cui non siamo più abituati, insomma.

La giuria è composta da una ventina di giovani (pre selezionati con attenzione) guidata da esperti a comprendere i docici film in concorso. Con tre fuori concorso, un evento speciale al MAXXI, una iniziativa charity e tre Masterclass (domani con Kevin Costner, nei giorni passati con Jean-Pierre Jeunet e Stephen Daldry) le proiezioni totali della sezione sono quest’anno 41: finora il bilancio segnala 28mila presenze su 23mila del 2013. E il “progetto Alice”, chiaramente, non si riduce solo alla vetrina parallela al Festival di Roma ma offre attività e formazione constanti lungo tutto l’anno.

Rientrando nel programma del Festival “maggiore” (ma solo per dimensioni…), la giornata odierna ha visto protagonista l’italiano La foresta di ghiaccio, opera seconda del regista Claudio Noce, e secondo portabandiera del concorso di Cinema d’oggi. Ambientato e girato completamente in Trentino, in una zona fino ai 3400 mt di altitudine, il film si offre come un thriller “glaciale” consumato tra un’umanità altamente problematica. Protagonisti sono Xenia Rappoport, Adriano Giannini, Domenico Diele ma soprattutto un inedito Emir Kusturica, nei panni di un misterioso personaggio. “Un vero mostro sacro del cinema – chiosa Claudio Noce – davanti al quale provavo non poca paura. Questa però si è poi trasformata in forza, lui è stato collaborativo, studiandomi attentamente all’inizio – era sempre davanti al monitor – per poi fidarsi di me. Un grande insegnamento averlo accanto, e una sua frase mi rimarrà indelebile ‘Conosco il dolore dei tuoi occhi. La vita di noi registi muore ogni volta che facciamo un film, ma poi rinasce, non preoccuparti’. Il film, che purtroppo non asseconda completamente le ambiziose premesse da cui partiva, uscirà il 13 novembre per Fandango.

Meno ambizioso, ma più convincente, è un altro titolo italiano, Fino a qui tutto bene, secondo lungometraggio dell’anglo-pisano Roan Johnson, poliforme voce della giovane commedia del Belpaese. Sei giovani coinquilini di un appartamento affittato a Pisa stanno per concludere la loro avventura di condivisione, durata per gli anni universitari. È la fine dell’anticamera alla Vita adulta, che ciascuno si prepara ad affrontare con problemi più o meno gravi, tutti con quella mescolanza di paure, speranze e aspettative che a quell’età sono doverose. Un film deja vu sulla carta che invece riesce a sorprendere a far genuinamente sorridere. Sarà nei cinema dal 6 novembre distribuito da Microcinema.