Il progetto ha inteso, fin dalla prima edizione nel 2007, diffondere l’idea che sia necessario esprimere i sentimenti legati alla fine della vita ed al lutto, in quanto elementi fondamentali dell’umanità, il cui timore (legato al morire, all’ignoto ed al non sapere ciò che accadrà dopo la morte), va affrontato e non relegato.
La manifestazione è stata la prima iniziativa culturale a indagare tematiche, ancora oggi considerate scabrose e per lo più da allontanare o rimuovere. L’originalità del progetto ne ha scandito il successo, ispirando manifestazioni analoghe in Italia ed all’estero. La metodologia della ricerca interdisciplinare con la finalità di costituire, in un ambito territoriale, un “modello” connesso alla death education, è la singolare e audace caratteristica della manifestazione, che individua in ambiti artistici e culturali di psicologia, musica, arte, letteratura, cinema, teatro, architettura, forme diverse di rappresentazione in cui scoprire tracce impensate, per incontrarsi e ritrovarsi, per cercare di riscattare la morte dalla marginalità in cui è stata relegata, riconoscendole nuovi linguaggi.
Forse, anche grazie a questa rassegna, non è più possibile ignorare la morte, o parlare di silenzio intorno ad essa ma ciò non significa che la paura sia pur sempre presente e forte.
L’invito a partecipare alla rassegna Il Rumore del Lutto è rivolto a tutti, per portare esperienze, storie vissute e la propria personale sensibilità, avvicinandosi con l’ascolto e l’immaginazione…
Programma dell’ottava edizione, dal 30 ottobre al 2 novembre