Nelle stesse ore in cui il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, definiva “un fatto di civiltà” dare la cittadinanza italiana in modo più rapido ai bambini stranieri – che studiano e conoscono le nostre tradizioni – annunciando un disegno di legge sul tema per fine anno, la Lega Nord al grido di “Stop all’invasione” riempiva le strade e le piazze di Milano, chiedendo di fermare l’arrivo di nuovi immigrati in Italia. In questi ultimi anni di crisi economica, nel nostro Paese molte aziende hanno chiuso o sono in difficoltà: nei giorni scorsi, a Terni, si sono fermati i lavoratori delle Acciaierie Ast, Thyssenkrupp, perché l’azienda vorrebbe mettere in mobilità 537 lavoratori. E con l’aumento della disoccupazione sembra che una parte crescente della popolazione del nostro Paese, in difficoltà, veda negli stranieri un pericolo. E’ davvero così, la crisi economica c’entra? E la soluzione quale dovrà essere: respingerli? O, al contrario, ampliare i diritti di tutti? Sono questi i temi affrontati da Michele Santoro nella nuova puntata di Servizio Pubblico assieme ai suoi ospiti: l’eurodeputato del Pd Simona Bonafè, il segretario generale della Fiom Maurizio Landini e il parlamentare europeo della Lega Nord Mario Borghezio.

Riguarda la puntata integrale

Santoro su Travaglio e Grillo: “Caro amico ti scrivo”
Sulle note di “L’anno che verrà” di Lucio Dalla, Michele Santoro apre la nuova puntata, esordendo: “Caro amico ti scrivo, ma non sei Marco Travaglio”. E rievoca il modo in cui ha conosciuto il condirettore de Il Fatto Quotidiano: ” Travaglio lo ospitai per la prima volta per parlare di Moggi. Travaglio è juventino. E’ un giornalista di razza, di talento. Gli proposi subito di lavorare per me. Nacquero, con Travaglio protagonista, le trasmissioni per cui venni cacciato da tutte le tv nazionali. Io ho deciso di fare di Marco Travaglio il simbolo della lotta alla censura. Penso di aver tolto dalla faccia la vergogna per il conflitto di interessi. Lottando contro la censura” – continua – “sono diventato molto amico di Travaglio, di Biagi, di Luttazzi, persone così diverse e lontane da me, differenti dal mio modo di pensare. E pensavo che il mio Paese diventasse più tollerante nei confronti di opinioni diverse”. Poi aggiunge: “Caro amico ti scrivo, però non sei Beppe Grillo. Ma anche per dare la parola a Grillo ho rischiato il licenziamento. Ero convinto che il suo movimento avrebbe cambiato il sistema. Il sistema è però crollato e Grillo si è fatto Stato. Nonostante i 2000 euro versati, senza l’intervista, non sono ancora pronto a dire che su Grillo mi sono sbagliato” (GUARDA IL VIDEO)

La manifestazione di Salvini “Stop all’invasione”
La manifestazione di Fratelli d’Italia contro gli immigrati clandestini finisce in rissa: un contestatore viene insultato dal corteo, “rosso di merda”, e colpito con la bandiera tricolore da Romano La Russa, consigliere regionale lombardo e fratello dell’ex ministro Ignazio. Durante la manifestazione “Stop invasione”, indetta da Matteo Salvini a Milano, i leghisti sfilano con l’estrema destra di Forza Nuova e Casapound. “Perchè siete insieme in piazza?”, chiede Dina Lauricella a un manifestante leghista. ” Prima di essere leghista, sono fascista” risponde ” Con Mussolini non ci sarebbe stato tutto questo schifo”. A siglare la nuova alleanza arrivano le parole del leader di Casapound Gianluca Iannone: ” Quelli della lega sono persone perbene, genuine, tutti lavoratori”. Il racconto di Maddalena Oliva e Dina Lauricella (GUARDA IL VIDEO)

Landini: “La legge Bossi-Fini è folle, va cambiata”
“Si sta giocando troppo sulla contrapposizione tra persone. Il problema è mettere al centro il lavoro. Se oggi non c’è non è perché qualcuno l’ha portato via agli italiani. E se c’è lavoro nero perché qualcuno ha messo i lavoratori in queste condizioni”. Lo afferma Maurizio Landini, che sottolinea: “A me sembra una follia che il denaro possa circolare liberamente e le persone no. La legge Bossi-Fini è folle, andrebbe cambiata. Di fronte alle ingiustizie che viviamo, il problema sarebbero gli extracomunitari, che sono persone come me?” (GUARDA IL VIDEO)

Borghezio: “Per la Fiat fuori dall’Italia voi sindacati non vi siete battuti”
“I sindacati dovrebbe occuparsi dei disoccupati italiani”. Sono le parole di Mario Borghezio, che lancia un j’accuse a Landini sull’evasione contributiva di chi fa lavorare in nero gli immigrati. E aggiunge: “Per decenni ci hanno raccontato che gli immigrati avrebbero pagato le pensioni degli italiani. Ma poi quando la Fiat andava via dall’Italia voi sindacati non vi siete battuti” (GUARDA IL VIDEO)

Borghezio vs Bonafè: “Voi del Pd avete dato voto a Junker”
Scontro vivace tra Mario Borghezio e Simona Bonafè, che esordisce: “Qualcuno sollecita la paura per qualche voto in più, altri, come noi, cerca soluzioni”. “Noi non vogliamo combattere con chi viene qui regolarmente, ma con chi spaccia, sporca, insulta”, ribatte Borghezio. La deputata del Pd prosegue: “L’Europa ha guardato troppo al limite del 3% e si è preoccupata poco dei milioni di disoccupati”. E il leghista replica: “Noi siamo sempre stati contro questa Europa dei banchieri. Voi del Pd avete dato il voto a Junker” (GUARDA IL VIDEO)

Ebola: viaggio nella baraccopoli di Monrovia
Un primo estratto dal reportage di Pablo Trincia e Francesca Di Stefano: il racconto della vita nella baraccopoli di Monrovia, per capire l’epidemia che sta devastando l’Africa occidentale e genera la psicosi nel resto del mondo. Infermieri con lo scafandro caricano sulle ambulanze i malati e li trasportano in ospedali non attrezzati per curare il virus. Alcune persone infette sono scappate dalle strutture, come denunciano i locali: “Non possono fare così, la polizia deve controllare”. Poi ci sono gli infermieri che tutti i giorni entrano a contatti con i malati: “Non ho paura” dice uno di loro “Ogni gioco ha le sue regole e le devi rispettare. Se non lo fai sei un uomo morto”. Il servizio di Pablo Trincia e di Francesca Di Stefano (GUARDA IL VIDEO)

La fine dell’acciaio
A Terni, la ThyssenKrupp ha annunciato i primi licenziamenti: più di 500 dipendenti rischiano il posto di lavoro. Gli operai manifestano: “Stasera scadono i contratti e non sappiamo ancora niente, e c’è qualcuno che stasera ha il turno di notte. Cosa dobbiamo fare?”. Oltre che con l’azienda, ce l’hanno con il Governo e con i sindacati: “Stiamo in mezzo alla merda, Renzi deve fare qualcosa”. Mentre sul palco Angeletti e Camusso fanno il loro comizio, dal corteo si alzano voci di protesta: “Buffoni! Mercenari! Amici di Renzi”. Il servizio di Stefano Bianchi (GUARDA IL VIDEO)

Bonafè vs Borghezio: “Lei parla molto, ma deve combinare di più”
Ancora un’altra polemica tra Simona Bonafè e Mario Borghezio, che accusa: “Se fossi stato Renzi una parolina in difesa dell’acciaio di Terni l’avrei detta in Europa”. Bonafè ribatte: “La crisi di Terni è iniziata 10 anni fa, non c’era Renzi. Ma voi in Europa c’eravate. Borghezio parla molto, ma dovrebbe combinare di più. Renzi sta seguendo la difficilissima trattativa di Terni. Alcuni lavoratori hanno bypassato i sindacati” (GUARDA IL VIDEO)

Terni: c’era una volta l’industria
A Terni il settore industriale è in crisi: il primo a cedere è stato quello chimico, ora quello manifatturiero. “Va bene le tasse più basse, ma a noi serve il lavoro” denuncia un imprenditore locale. “Ora siamo 16 dipendenti a tempo indeterminato. Non siamo più in grado di assumere anzi, se andremo avanti così, dovremo prendere provvedimenti”. Il servizio di Stefano Bianchi (GUARDA IL VIDEO)

Landini vs Bonafè: “Il governo ha chiesto al sindacato di accettare i licenziamenti”
Maurizio Landini osserva: “Sono 20 anni che non facciamo strategie di politica industriale. Ora questa cosa la stiamo pagando”. E menziona l’Ilva commissariata. Poi rincara: “Il governo anziché intervenire ha chiesto al sindacato di accettare i licenziamenti. Noi abbiamo detto no”. Bonafè ribatte: “Però per Electrolux avete detto di sì”. Landini replica: “È il sindacato che ha chiesto per Terni lo stesso trattamento dell’Electrolux, non il governo” (GUARDA IL VIDEO)

Bonafè: “Gli 80 euro e il tfr per riavviare i consumi”
Simona Bonafè identifica negli sgravi fiscali attuati dal Governo una possibile soluzione alla crisi nel mondo del lavoro. Una soluzione che potrebbe attanagliare meno le piccole e medie imprese italiane. E sottolinea: “Oggi nel nostro Paese non si consuma più. Gli 80 euro e il tfr sono tentativi per riavviare i consumi” (GUARDA IL VIDEO)

Borghezio: “Il governo non capisce”
Mario Borghezio si scaglia contro il Governo Renzi accusandolo di non riuscire a capire le vere necessità dei lavoratori. Risponde Simona Bonafè che afferma come sia necessaria la figura di un garante che tuteli il diritto internazionale del lavoro e regoli i flussi ed i diritti dei lavoratori (GUARDA IL VIDEO)

Dragoni: “Le assunzioni: differenze tra Italia e Germania”
Renzi ha azzerato i contributi che regolano l’assunzione di lavoratori a tempo indeterminato. E quali sono le differenze tra Italia e Germania in materia? Lo spiega Gianni Dragoni: “Zero contributi per le imprese che assumono a tempo indeterminato. Così 800 mila posti in più in tre anni. Però le imprese non investono, perché in Italia ormai non ci sono più grandi gruppi come in Germania. La Germania ha più di 100 imprese con più di 5 miliardi di fatturato, l’Italia solo una ventina” (GUARDA IL VIDEO)

La manifestazione anti-immigrati a Tor Pignattara (Roma)
“Basta con le donne coperte fino al volto, sono l’anticamera del califfato”. A Tor Pignattara, a poche settimane dalla morte del pakistano Mohamed Shazhad Khan, ucciso dal 17enne romano Daniele Balducci, i residenti manifestano contro gli immigrati che vivono nel quartiere. “C’avemo de tutto” urla un signore “hanno rotto li coglioni”. “Meglio i fascisti?” chiede Luca Bertazzoni ” Sì, perché il Pd sta con gli extracomunitari”. A pochi metri dal corteo c’è via Pavoni, la strada in cui Shazhad è stato ucciso a calci. ” Avete visto qualcosa?”chiede Bertazzoni alle donne affacciate ai balconi. Nessuno risponde, nessuno ha visto e sentito nulla. ” Mio figlio gli ha tirato due calci perché quello gli aveva sputato sangue addosso”, dice il padre di Daniel, Massimiliano Balducci, quasi giustificando il gesto del figlio. “Mandateli via sti babbuini. Hanno portato un sacco di monnezza. Ognuno al Paese suo”, inveisce un residente. Servizio di Micaela Farrocco, Luca Bertazzoni , Giulia Cerino (GUARDA IL VIDEO)

Bonafè: “Italia indietro nell’integrazione culturale”
Sul piano dell’integrazione nel nostro Paese siamo in ritardo, anche per la legge Bossi-Fini. Va profondamente corretta”. Lo affer,a Simona Bonafè, che aggiunge: “Fenomeni come quelli accaduti a Roma, nel quartiere Tor Pignattara, sono isolati, ma fotografano una situazione pronta ad esplodere” (GUARDA IL VIDEO)

Borghezio: “Bisogna tracciare gli emigrati”
Anche Mario Borghezio torna sui fatti di Tor Pignattara: e si sofferma su una frase pronunciata da uno degli intervistati: non posso denunciare. Questo, secondo l’eurodeputato è sintomatico di una situazione pco chiara che avvolge tutta la vicenda. E accusa: “Queste scene non si vedono in Austria, in Svizzera e raramente in Francia. Qui si è sbagliato perché non si è integrato. Ma incide anche il numero spaventoso di clandestini. Con Mare Nostrum” – continua – “su 150 mila nuovi arrivati la metà non sono stati tracciati. Sono tutti angeli?” (GUARDA IL VIDEO)

Immigrati e frutterie di Tor Pignattara (Roma)
Via della Marranella è invasa dalle frutterie, il 70% di queste gestite da bengalesi, dove merce di terza scelta venduta a prezzi stracciati. Di notte i locali si trasformano in spacci di alcool dove vengono vendute di birra a qualsiasi ora della notte, ignorando ogni ordinanza comunale. Ma è solo uno dei problemi del quartiere: a Tor Pignattara non c’è neppure lo spazio per la preghiera dei musulmani, solo una piccola stanza adibita a moschea, non basta per contenerli tutti. Fuori su un lungo telo verde, steso lungo tutto il marciapiede, a decine si inginocchiano per pregare. “Senti che puzza?”, dice una ragazza italiana commentando la loro preghiera. Servizio di Giulia Cerino e di Luca Bertazzoni (GUARDA IL VIDEO)

Landini: “Ci vuole lo Stato”
Secondo Landini, bisogna permettere ad ogni persona che lavora di realizzarsi in quello che fa. Invece le scarse politiche sul lavoro rendono tutti precari e non nella condizione di ragionare in un ottica di progresso (GUARDA IL VIDEO)

Borghezio a Bonafè: “Con Renzi mi avete reso fan della Fiom”
Scontro rovente tra Maurizio Landini e Simona Bonafè, che osserva: “Da soli non riusciamo a controllare i flussi è quello che abbiamo chiesto all’Europa. Da soli non riusciamo a farvi fronte”. Landini ribatte: “Il governo sta attuando il programma di Confindustria. Non pensa ai precari. State rendendo tutti precari”. “Tu non hai mai protetto i precari. Il Job Acts contiene l’universalizzazione dei diritti”, replica la Bonafè. Borghezio interviene: “Con la politica di Renzi mi avete fatto diventare fan della Fiom” (GUARDA IL VIDEO)

Travaglio su immigrazione: “Chiamarsi Matteo”
Editoriale di Marco Travaglio che, prima di iniziare, tra gli applausi del pubblico, stringe la mano di Michele Santoro. E si sofferma sulla ricetta di Matteo Salvini per risolvere il problema dei clandestini: “Oggi per essere creduti basta chiamarsi Matteo, andare in tv in maniche di camicia bianca, aver 40 anni e il doppio mento. Certo, il suo partito ha governato 11 anni su 20. E lui non è che andava all’asilo: fa politica da 20 anni, da quando ne aveva 20:consigliere comunale 1993-2012, deputato 3 volte, eurodeputato 3 volte. E la Lega ha varato una raffica di leggi sull’immigrazione, che però è continuata come prima più di prima. Le solite grida manzoniane che restano sulla carta”. E spiega: “La prima legge sull’immigrazione è Turco-Napolitano che ricordava un film di Totò. Per non fare il reato di clandestinità, che è di destra, fanno quello di “mancata esibizione del documento d’identità senza giustificato motivo”. L’immigrato beccato senza documento perchè non ce l’ha o l’ha distrutto finisce in tribunale. Il giudice domanda: ‘Scusi, ha un giustificato motivo per non esibire il documento?’. E lui: ‘Certo, non ho il documento’. ‘Ah, mi scusi: assolto.’.Un reato inutile. Infatti la destra va al governo e lo mantiene: legge Bossi-Fini del 2002, dai che è la volta buona”. Il condirettore de Il Fatto Quotidiano: “Con la Bossi-Fini c’è un’altra formidabile trovata: lo straniero che cerca lavoro in Italia deve già avere un lavoro in Italia, sennò non può venire a cercarlo. La legge contro la clandestinità produce clandestini. La destra poi inventa un nuovo reato: mancata ottemperanza all’ordine di espulsione”. E aggiunge: “Non è cambiato nulla e la gente se n’è accorta, soprattutto nei quartieri popolari. Nel 2006 Maroni torna al Viminale e sforna un pacchetto sicurezza dopo l’altro. Superpoteri ai sindaci: possono punire gli accattoni con una multa salatissima. Geniale. Secondo pacchetto sicurezza: l’esercito per le strade (quasi mai visto) e le ronde. Ve le ricordate? Quelle pattuglie di lombardi con la panzetta con le signore impellicciate accanto a caccia di stranieri nel dopo cena? Sono durate una notte. Poi” – prosegue – “c’è il reato di ingresso illegale in Italia. Per punirlo bisogna prendere lo straniero mentre entra. Quarto pacchetto: reato di clandestinità. Risultato: anziché sveltire le espulsioni, le rallenta o le blocca. Più che un deterrente, è un incentivo a venire: infatti gli sbarchi proseguono e la clandestinità aumenta”. Travaglio poi menziona Grillo: “Ora lui dice una cosa giusta, ovvia: i clandestini vanno espulsi. E tutti gli danno del razzista, gli stessi che han votato Martelli,Turco-Napolitano e Bossi-Fini che ordinano di espellere gli irregolari. Che sono tanti: 300, forse 500 mila. Gli irregolari sono tanti. Gli espulsi pochi. Perché? Perché prima vanno identificati. E identificarli costa”. E conclude, citando anche lo Svuotacarceri: “Non mancano le leggi: manca lo Stato” (GUARDA IL VIDEO)

La stretta di mano tra Travaglio e Santoro
La stretta di mano tra Marco Travaglio e Michele Santoro ad una settimana dall’acceso dibattito (GUARDA IL VIDEO)

Pape Diaw: “La Bossi-Fini produce clandestini”
Pape Diaw, ex consigliere comunale a Firenze e leader della comunità senegalese fiorentina, siscaglia con forza contro la legge Bossi – Fini che, secondo lui, è il motivo vero per cui il reato di clandestinità esiste. E osserva: “Vivo da 30 anni in Italia e ho capito che qui di un problema se ne parla ma non si risolve. Le parole ‘extracomunitario’ e ‘clandestino’ sono nate in Italia. Adesso, se non si è rifugiati politici, si è clandestini”. E aggiunge: “Agli immigrati che stanno qui da 20 anni e perdono il lavoro non rinnovano il permesso di soggiorno” (GUARDA IL VIDEO)

Travaglio: “Abbiamo uno Stato non serio, non tutela gli immigrati onesti”
“Abbiamo dato una grande opportunità a chi vuole venire in Italia a delinquere e non abbiamo tutelato gli immigrati onesti”. Sono le parole di Marco Travaglio, che aggiunge: “Noi abbiamo uno Stato che non è serio, che non è in grado di far rispettare le regole. Questo meccanismo gli immigrati lo sanno e va a svantaggio prima di tutto degli immigrati onesti. Bisogna fare la distinzione tra immigrati onesti e disonesti, altrimenti vedremo ancora piazza Duomo piena” (GUARDA IL VIDEO)

Pape Diaw: “La Bossi-Fini non va riformata, ma eliminata”
Secondo Pape Diaw, la Bossi – Fini non si può riformare: va eliminata. È un dato di fatto che l’immigrazione in Italia sia rallentata, ma, come fa notare Travaglio, ci sono ancora troppi immigrati clandestini frutto di un vecchio retaggio legislativo. E l’Europa che fa? “L’Europa è un supermarket, dove chi si sposta decide cosa prendere e cosa lasciare”, osserva il condirettore de Il Fatto Quotidiano. Diaw puntualizza che in America ci sono molti clandestini italiani. Mario Borghezio dissente e prova a intervenire senza microfono, ma Santoro lancia la pubblicità (GUARDA IL VIDEO)

Le vignette di Vauro: da Grillo a Renzi
Gran finale pirotecnico con le vignette satiriche di Vauro che racconta gli avvenimenti della settimana appena trascorsa (GUARDA IL VIDEO)

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