L'uomo, un 23enne di colore, è stato bloccato dalla sicurezza con l'aiuto dei cani poliziotto. E' il 7° caso in un anno: l'ultimo incidente portò alle dimissioni del capo della sicurezza, Julia Pierson, il 1° ottobre
E’ la settima volta in un anno: un altro “intruso” ha tentato di entrare alla Casa Bianca scavalcando la cancellata della residenza presidenziale fino ad arrivare a una trentina di metri dall’ingresso sul lato nord. E’ successo nella serata del 22 ottobre intorno alle 19 (ora americana). Le immagini delle telecamere di sorveglianza mostrano l’intruso, Dominic Adesanya, un 23enne di colore di Bel Air, che, una volta elusa la sorveglianza, scavalcata l’inferriata e solleva la maglietta per mostrare agli agenti di essere disarmato. Con l’aiuto dei cani poliziotto, l’uomo è stato bloccato dagli agenti del Secret Service i quali hanno riportato lievi ferite per essere stati aggrediti con calci e pugni. Adesanya è stato ricoverato in ospedale per le ferite dovute ai morsi di un cane. Non è in pericolo di vita e non sono ancora state formalizzate le accuse nei suoi confronti. Il tentativo di intrusione si è verificato al termine di una giornata di massima allerta per gli Stati Uniti dopo la sparatoria al parlamento canadese in cui è morto un militare.
Alla domanda se ci potesse essere un collegamento tra l’intrusione e quanto accaduto in Canada, il portavoce del Secret Service Brian Leary si è limitato a dire che sono in corso delle indagini sull’episodio, precisando che l’attacco di Ottawa è al centro dell’attenzione da parte della sicurezza americana. La Casa Bianca è rimasta “lockdown” (nessuno può entrare né uscire) per un’ora e mezza, il tempo necessario agli agenti di accertarsi che non ci fosse nessuno all’interno del perimetro della residenza presidenziale. I turisti assiepati sul tratto di Pennsylvania Avenue sono stati fatti allontanare. Solo un mese fa un uomo armato di coltello fece irruzione alla Casa Bianca riuscendo a raggiungere i corridoi della residenza della first family fino all’ingresso della East Room dove venne fermato da un poliziotto. L’ennesimo incidente portò alle dimissioni del capo della sicurezza americana Julia Pierson.