Non si capisce bene se a Barroso abbia dato più fastidio che Renzi abbia messo in piazza il suo “promemoria di austerità” o se sia stato proprio il timore che l’Italia non rispetti i limiti del “patto di stabilità” irresponsabilmente siglati due anni fa (non si capisce con quale criterio) a farlo arrabbiare.
In entrambi i casi però il primo a non capire sembra proprio essere lui, perchè o lui si mette le vesti del gendarme (che controlla semplicemente in modo notarile il puntuale rispetto di regole senza nemmeno chiedersi se sono utili e a chi) oppure continua a gingillarsi nei panni dello statista, e allora non può ignorare quello che ormai tutto il mondo dice (facendosi pure risate di scherno sulla insistenza di tenere in piedi una strategia che, ormai l’hanno capito anche i bambini, è perdente sotto tutti i fronti. Dalla recessione non solo non siamo usciti in tre anni di durissima austerità, servita solo a mettere in ginocchio l’economia di tutta l’Europa, ma stiamo entrando persino in un vortice depressivo pericolosissimo perché è come i buchi neri, se ci entri non ne esci più e non basteranno né l’austerità né le riforme sul lavoro a salvarci.
Dice Peter Morici su Fox News in “Europe great Depression“: “Across much of Europe Gdp is shrinking faster than governments can cut spending, and sovereign debt burdens are becoming worse, not better” (in gran parte d’Europa il Prodotto Interno Lordo si assottiglia più rapidamente di ciò che i governi riescono a ridurre coi tagli, e il fardello dei debiti sovrani peggiora invece che migliorare).
Fox News è uno dei maggiori media nazionali americani ed è il principale network mediatico unanimemente considerato “vicino” al partito repubblicano che è, politicamente, il principale sostenitore della linea di riduzione del debito pubblico. Perché allora proprio Fox News condanna con un articolo di fondo scritto da un noto economista la politica di austerity europea? Tra l’altro Morici non si limita a segnalare il pericolo di una entrata in depressione economica, come fanno già da tempo diversi noti economisti, ma prende proprio in giro i responsabili del governo europeo (di cui proprio José Manuel Durão Barroso è il presidente uscente) mettendo al suo articolo un titolo che, richiamando la “Grande Recessione” (2007-2009), “battezza” la crisi europea addirittura “Grande Depressione“, significando quindi che l’Europa sta entrando in una fase economico-finanziaria ben peggiore che una semplice, quantunque “grande”, recessione. E lui, che è stato al vertice della Commissione Europea per tutti questi anni (dal 2004), non lo vede?
Lui ha attraversato stando sulla più alta poltrona del Commissione Europea tutte e tre le fasi della crisi:
1) la fase della “bolla”, che ha preceduto la crisi (perché non ha fatto a quel tempo il gendarme, richiamando all’ordine le grandi banche, anche europee, non solo americane, che prestavano soldi a “ufo” a chiunque?)
2) la fase della crisi acuta in America (2007-2010), durante la quale l’Europa ha dato una grossa mano alla ripresa americana facendo rivalutare l’euro per tutto il periodo e fino a quasi il 50% (2 anni fa). Devo dirglielo io a Barroso che un dollaro debole favorisce le esportazioni americane in Europa e penalizza le esportazioni europee in America? Cosa ha fatto la Commissione Europea per fermare Trichet (allora presidente Bce), quando in soli tre mesi nel 2011, ha alzato per ben due volte il tasso di sconto alle banche, sprofondando immediatamente l’Europa in crisi di liquidità proprio mentre la grande speculazione internazionale si preparava a lanciare fortissimi attacchi finanziari all’Europa (vedasi: “Le cause della crisi europea, in successione quasi cronologica“. Lui dov’era in quel dannato 2011? Che direttive ha dato?
3) la fase dell’inizio della crisi europea, legata al debito sovrano (iniziata a metà 2011). In questo periodo sono iniziati gli attacchi della speculazione internazionale al debito sovrano dei paesi europei. Ed è cominciato l’impennarsi del famigerato “spread” (differenziale tra il tasso del nostro debito e quello del debito tedesco). Motivo? Il timore di un default dell’Italia, che non sarebbe riuscita a rimborsare il suo debito. E chi ha messo in giro quelle voci? In quel periodo l’economia italiana andava a gonfie vele. Certo, la politica faceva schifo anche più di oggi, ma agli investitori la politica interessa molto poco quando c’è da far soldi. E l’Europa di Barroso e Trichet, invece di sbarrare ogni entrata ai vandali della speculazione ha spalancato loro la porta. Così invece di difendere l’economia europea da attacchi pretestuosi ha steso il tappeto rosso del benvenuto. Poi, per completare l’opera e legare in modo definitivo i grandi paesi indebitati (come Italia e Francia), riottosi a sostenere una politica che impedisce loro di difendersi nei modi tradizionali, hanno imposto le regole dell’austerità e il tetto al debito (sebbene ogni economista di buon senso sappia perfettamente che è l’autostrada più rapida per arrivare alla recessione certa).
E adesso che anche i capitalisti conservatori d’America ci avvertono (forse perché non conviene nemmeno a loro) che l’Europa sta entrando in una bruttissima fase di depressione, Barroso che fa? Si arrabbia con Renzi che gli fa capire (senza dirlo ovviamente) di star tranquillo e di pensare alla pensione ormai prossima?
E’ noto che sul programma di Renzi sono moltissime le cose sulle quali è impossibile (in una seria democrazia) concordare, ma se Renzi, in nome dell’Italia e dell’Europa, licenzia e respinge con disdegno tutti i moniti e le reprimende dei Trichet e dei Barroso d’Europa, come si fa a non dargli tutto il nostro incondizionato appoggio?