Tutto rinviato a lunedì, quando ci sarà il prossimo incontro tra il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, i sindacati e l’azienda. Sul tavolo restano le lettere che potrebbero arrivare ai 1.600 esuberi previsti dalla compagnia aerea Meridiana, licenziamenti di cui si è discusso oggi in un tavolo di lavoro al ministero di via Flavia. Fuori dal palazzo la protesta rumorosa degli assistenti di volo, di terra e dei piloti. “Un lavoro per ogni famiglia, l’ha detto anche il Papa, lui sì che ci rappresenta”, hanno urlato. Il governo si prende del tempo per valutare le proposte sindacali: ammortizzatori conservativi per due anni e il possibile rilancio dell’azienda nella sua unità. “La compagnia aerea tre anni fa ha inglobato una società più piccola la Air Italy e oggi la seconda sta fagocitando la prima”, raccontano i rappresentanti sindacali. “Meridiana ha 1700 lavoratori non 2500 come dice l’amministratore delegato”, afferma Massimo Marchese di Filt Cgil. “Oggi assistiamo a una delocalizzazione interna, una competizione al ribasso che lascia a casa il lavoratore anziano considerato un costo”, aggiunge Rosario Cacciuttolo di Ali-Cassintegrati Meridiana. “Sentiamo odore di truffa? Noi ci basiamo sui fatti, ci sono molte anomalie, si trasferisce tutta l’attività di volo verso una società minore inglobata tre anni fa, componenti di alcuni sindacati non firmano l’accordo tra tutte le sigle e ottengono consulenze aziendali. C’è un’indagine in corso, spero che la magistratura faccia chiarezza” chiosa Marchese di Irene Buscemi