Dal 24 al 16 novembre a Fano, nelle Marche, la celebre opera d'arte, simbolo della fortuna e dell'influenza di Vitruvio nel Rinascimento e nei secoli successivi, esce virtualmente dal luogo storico in cui è conservata dal 1822 e, grazie alle nuove tecnologie, risponde ai comandi dei visitatori rivelando i dettagli più nascosti
L’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci dalla moneta da 1 euro in versione digitale. Grazie a un team specializzato di ricercatori la celebre opera d’arte del 1490 per la prima volta esce virtualmente dal luogo storico in cui è conservata dal 1822, il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, e diventa tridimensionale. “Perfecto e Virtuale, l’Uomo Vitruviano di Leonardo” è la mostra-spettacolo che permetterà ai visitatori di interagire direttamente con il disegno dell’artista ad altissima definizione, rappresentazione delle proporzioni ideali del corpo umano inscrivibile armoniosamente nelle due figure “perfette” del cerchio e del quadrato secondo i canoni classici della bellezza. Con un semplice tocco su un touch screen sarà possibile vedere una riproduzione dell’Uomo Vitruviano in 3D attraverso un ologramma che ruota a 360° e lo proietta a grandezza originale (circa 34 centimetri).
L’appuntamento è dal 24 ottobre al 16 novembre a Fano, nelle Marche, nella chiesa di San Michele, uno dei monumenti del Rinascimento più significativi della città. La scelta del luogo non è casuale, a Fano infatti l’architetto di Augusto, Marco Vitruvio Pollione, il più famoso teorico di architettura di tutti i tempi, progettò e costruì il suo unico edificio, una basilica non più esistente, ed è lui che ispirò l’opera di Leonardo con il trattato “De Architectura” in cui descrive le proporzioni dell’uomo perfetto. Per questo qui è nato il Centro Studi Vitruviani che organizza la mostra ritenendo proprio il disegno di Leonardo simbolo stesso della fortuna e dell’influenza di Vitruvio nel Rinascimento e nei secoli successivi.
Sulla base del suo bagaglio di conoscenze di anatomia, ottica e geometria, il pittore italiano arricchì gli studi di Vitruvio immaginando di sdraiare un uomo sul dorso e di puntare un compasso nel suo ombelico e, partendo da esso, descrivere un cerchio che passasse dalla punta delle dita delle mani fino ai piedi allargati: un chiaro omaggio al pensiero classico e una sorta di dimostrazione della scientificità della pittura. La mostra sarà divisa in sezioni, storiche e hi-tech, tra queste la più stimolante è certamente quella dedicata all’interazione digitale con l’opera che, grazie alle nuove tecnologie, avrà nuova vita rispondendo ai comandi dei visitatori e rivelando i dettagli più nascosti e impercettibili all’occhio umano come il tratto della matita di Leonardo e la consistenza della filigrana del foglio su cui il genio della pittura rinascimentale ha disegnato. L’aspetto più originale riguarda uno speciale tappeto su cui sarà possibile salire per confrontare le proprie proporzioni con quelle dell’Uomo Vitruviano grazie a sistemi di natural interaction e computer vision per scoprire quanto ognuno rientri nei canoni del modello classico di bellezza perfetta.
La mostra è a cura di Annalisa Perissa Torrini, direttrice del Gabinetto dei disegni delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, ideata e coordinata da Paolo Clini, docente della facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche e coordinatore scientifico del Centro Studi Vitruviani di Fano. Il progetto e l’allestimento sono curati dagli architetti Adriana Formato e Anna Paola Pugnaloni dell’Università Politecnica delle Marche. Ologrammi, touch screen, proiezioni, filmati, giochi interattivi per avvicinare una delle icone della civiltà occidentale a un pubblico di tutte le età anche attraverso la sorpresa e il divertimento. Particolare inoltre l’allestimento che si distribuisce spazialmente ripercorrendo i segni principali del disegno leonardesco: si parte dalla genesi geometrica del disegno proveniente dalla collezione del pittore e scrittore milanese Giuseppe Bossi, e dalla storia di Leonardo per poi passare all’interazione digitare vera e propria per ammirare l’opera d’arte come solo il suo autore poteva fare al momento della realizzazione.