Due nuovi indagati per concorso in omicidio colposo nell’inchiesta riaperta per il crollo del capannone della Ursa di Stellata di Bondeno, la notte del terremoto del 20 maggio 2012, in cui morì un giovane operaio, Tarik Naouch. E’ stato infatti riaperto il processo davanti al Gup di Ferrara Piera Tassoni dopo l’esito di nuove indagini e atti investigativi svolti al ministero dell’industria a Roma su una trave del tetto dell’Ursa – che innescò il crollo -, risultata senza armatura interna, ma ugualmente omologata e ritenuta dal perito della procura non sicura e inadeguata. Per questo motivo, la procura ha modificato il capo d’imputazione e chiesto la trasmissione degli atti per due indagati della ditta di prefabbricati che fornì le travi.
Altra novità processuale è la richiesta del pm Nicola Proto, alla luce delle nuove indagini e del cambio di imputazione, di proscioglimento per due indagati per i quali aveva già chiesto il processo, escludendo ogni loro responsabilità nel crollo: il direttore dei lavori, Franco Mantero (presidente Ordine ingegneri) e il costruttore Simonello Marchesini della Stimet di Arezzo. Il pm Proto, però, cambiando il capo d’imputazione legato alla trave non armata, ha rinnovato la richiesta di rinvio a giudizio per gli altri due indagati rimasti: il progettista dei capannoni, Pierantonio Cerini di Arezzo e il collaudatore dell’opera, l’ingegner Mauro Monti, massimo dirigente tecnico Provincia di Ferrara. Su queste richieste presentate all’udienza durata quasi 6 ore, il giudice Tassoni deciderà il 10 dicembre.
Anche per le altre due inchieste sui crolli dovuti al terremoto, in cui morirono altri tre operai nel Ferrarese, sono in corso processi e nuove indagini: alla Tecopress, per la morte di Gerardo Cesaro, sono a processo tre tecnici (progettisti, direttori dei lavori e collaudatori): il processo è fissato al 30 aprile, in attesa che in un altro procedimento bis su Tecopress si valutino responsabilità del titolare e della responsabile sicurezza, per cui era stata chiesta l’archiviazione, per i quali il gip ha disposto nuovi accertamenti: chiusura indagini fissata per la fine dell’anno. Stesso termine previsto anche per l’inchiesta sul crollo alle Ceramiche Sant’Agostino (anche qui un allargamento dell’inchiesta e nuovi accertamenti tecnici sono in corso dopo la chiusura delle indagini e poi riaperte) che causò la morte di due operai Nicola Cavicchi e Leonardo Ansaloni per cui sono già indagati due tecnici.