Dopo anni di finanziamenti e lavori la Sat ha dubbi sulla convenienza della tratta che dovrebbe attraversare la Maremma. Matteoli, il grande sponsor: "Così rimarrà una strada bastarda"
Sul completamento dell'”eterna incompiuta” Autostrada Tirrenica (40 chilometri realizzati sui 242 previsti dal progetto del 1968) si frena ancora, per la gioia di chi sostiene che si tratti soltanto di un’infrastruttura inutile, dannosa e costosa. La Sat, concessionaria per la realizzazione e la gestione dell’A12 Livorno-Civitavecchia (costo originario dell’operazione 2,2 miliardi di euro in project financing), inizia a nutrire dubbi sulla convenienza dell’operazione (nel mirino i flussi di traffico e gli aumenti del pedaggio, non in linea con le aspettative) e sembra intenzionata a rivedere i propri piani. Progetto definitivamente saltato? Il governo vuole provarle tutte pur di realizzare almeno una parte dell’opera.
Nelle ultime ore è così trapelata l’indiscrezione – riportata da Repubblica – di un accordo con Sat per realizzare almeno un’autostrada “a singhiozzo”. Il tratto di Aurelia tra Rosignano e Grosseto sud non verrebbe più adibito a autostrada ma trasformato in una sorta di superstrada veloce: “Niente corsia d’emergenza e niente pedaggio”. Autostrada invece a tutti gli effetti da Grosseto sud a Tarquinia. Il costo è, secondo le stesse fonti, di 1,2 miliardi di euro contro i 2,2 del progetto originario. Tutto sarà comunque più chiaro a metà novembre, termine entro cui Sat dovrà chiarire definitivamente le proprie intenzioni. Il viceministro alle infrastrutture Riccardo Nencini preferisce aspettare il piano della società per rilasciare dichiarazioni.
Va all’attacco, invece, uno dei grandi sponsor del completamento della Tirrenica, Altero Matteoli, ex ministro dei Trasporti con Berlusconi dal 2008 al 2011 e attuale presidente della commissione Trasporti in Senato: “E’ un’ipotesi che non mi convince affatto – si sfoga il parlamentare di Forza Italia ilfattoquotidiano.it – si rischia di avere una strada bastarda, né carne né pesce. Nel corridoio Berlino-Palermo ci sarà un buco enorme. Dopo così tanti anni di dibattiti è inaccettabile”. Il comitato NoSat festeggia (“smontato metà progetto”) e conferma la manifestazione di domenica 26 contro l’Autostrada che potrebbe essere e forse non sarà.
Realizzato un chilometro all’anno
In 46 anni sono stati ultimati solo una quarantina di chilometri: una media di un chilometro all’anno. Due i lotti realizzati: il primo da Livorno a Rosignano (36 chilometri) è stato inaugurato nel 1993, il secondo da Cecina nord a Rosignano (4 chilometri) entrato in esercizio nel 2012. In costruzione invece è il lotto di 15 chilometri tra Tarquinia e Civitavecchia. L’opera è da anni al centro di aspri scontri politici: “infrastruttura strategica” secondo il governatore della Toscana Enrico Rossi, “spreco di soldi” secondo Movimento 5 stelle, forze di sinistra e molte liste civiche. Le manifestazioni di protesta si moltiplicano. Nel mirino i 60 centesimi per andare da Rosignano a Cecina, “gabella” da cui sono esentati i residenti dei dieci Comuni limitrofi: “Pedaggio tra i più cari d’Europa” è il ritornello dei contestatori.
Flussi di traffico e pedaggio: Sat frena
Quali saranno le future mosse di Sat? Ilfatto.it ha provato a contattare il presidente Antonio Bargone per avere chiarimenti, senza successo. A quanto si capisce Sat sta pensando di rivedere il piano finanziario alla luce del calo dei flussi di traffico: “In diminuzione per il sesto anno consecutivo” si legge nel bilancio 2013 a proposito del tratto Livorno-Rosignano. Anche l’aumento del pedaggio del 5% a fronte del 7,81% richiesto da Sat potrebbe aver contribuito alla frenata. La società aveva perciò chiesto lo scorso giugno un contributo pubblico di 270 milioni di euro: risorse accordate nella prima bozza dello “Sblocca Italia” ma poi sparite dal testo definitivo. Nessuna notizia della Tirrenica neanche nella legge di Stabilità.
Proprio il mancato stanziamento dei 270 milioni era stata la causa delle polemiche dimissioni di Bargone da commissario straordinario del governo per l’autostrada, incarico contro cui però in molti avevano puntato il dito: “C’è un grande conflitto d’interessi”. A influire sulle prossime scelte saranno probabilmnte anche i cambiamenti societari in atto: secondo quanto emerge dovrebbe infatti esserci un passo indietro di Vianco (controllata al 100% dalla Vianini Lavori del gruppo Caltagirone Spa) che detiene il 25% delle quote (sia Autostrade per l’Italia che il gruppo Holcoa possiedono un altro 25% a testa mentre Mps detiene il 15% e Salt il 10%).
Domenica marcia dei NoSat
L’ipotesi di un’autostrada “a singhiozzo” fa intanto esultare il comitato NoSat della Val di Cecina: “Smontato almeno metà progetto Sat”. La “battaglia” però non si arresta. Confermata la manifestazione (“No Autostrada tirrenica, Sì Aurelia pubblica e sicura”) in programma domenica 26. Due carovane di auto, una da Civitavecchia e una da Livorno, convergeranno su Grosseto: “Sarà una manifestazione per sensibilizzare e spiegare le alternative contro la truffa dell’Autostrada Tirrenica”.
L’Ue contro l’Italia: “Rispettare le norme sulle concessioni”
L’Autostrada Tirrenica è però anche da tempo al centro dell’attenzione dell’Unione Europea. La Commissione europea punta infatti il dito contro l’estensione di 18 anni (dal 2028 al 2046) della concessione a Sat, proroga avvenuta nel 2009 – evidenziano dall’Europa – senza alcuna procedura di gara. La Commissione – si legge nel comunicato di Bruxelles – chiede perciò all’Italia “di rispettare le norme comunitarie in materia di concessioni autostradali“: per porre fine “alla violazione del diritto Ue” ci sono due mesi di tempo. In caso contrario la Commissione potrebbe anche decidere di portare il caso davanti alla Corte europea di giustizia.