“In quella Leopolda lì io ebbi l’impressione che L’Italia fosse scalabile”. Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ripercorre la storia della convention organizzata a Firenze, che durerà fino a domani. La battaglia contro i “gufi” è oggetto di appositi gadget in vendita all’entrata, ma anche delle parole del premier: “A noi è dato, piaccia o non piaccia ai gufi, il compito di restituire a questo Paese la possibilità di un futuro”. La scenografia è quella di un garage, dal quale Renzi spiega come la Leopolda è nata dal desiderio di dire: “L’Italia è casa nostra, cambieremo l’Italia, non cambieremo Paese”. Poi ringrazia ironicamente la Cgil per la sua “contro manifestazione” prevista per oggi a Roma. E fa un invito a Pippo Civati: “Se domenica viene lo prendiamo volentieri, anche il Pd è casa sua, e non faccia troppo quello spinto da parte”. Infine una battuta sul patto del Nazareno: “Quando avete dubbi sulla sua bontà, ricordatevi sempre che Minzolini, Scilipoti e Razzi non l’hanno votato” di Max Brod

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