Premesso che ogni partito o movimento politico in Europa sceglie le alleanze che meglio gli convengono, due delle motivazioni principali con le quali i cinque stelle hanno da sempre giustificato la loro alleanza con il partito di Nigel Farage non reggono, andiamo per ordine.
Primo: “Con l’Ukip abbiamo libertà di voto, con gli altri no”. In realtà nessun gruppo politico al Parlamento europeo prevede vincolo di mandato per i propri deputati. Il sito Votewatch.eu, ad esempio, tra le varie classifiche presenta anche quella di “fedeltà al proprio gruppo”, una classifica che non sarebbe possibile se i gruppi politici prevedessero il vincolo di voto. Un esempio su tutti: Sergio Cofferati ha una fedeltà con il gruppo socialista del 63,57 per cento, insomma è liberissimo di votare come vuole. Basti pensare che è stato l’unico a votare contro la Commissione Juncker quando proprio il collega di partito e presidente S&D, l’italiano Gianni Pittella, si era pronunciato a favore. Succede che i policy advisor dei gruppi politici preparano delle liste di voto prima delle sessioni plenarie con le indicazioni di voto in linea con i principi condivisi dal proprio gruppo, ma si tratta appunto di indicazioni non di obblighi. Insomma non è vero che il gruppo Efdd è l’unico che prevede la libertà di voto.
Secondo: “Uniti nel nome dell’euroscetticismo”. I deputati M5S si dichiarano fieramente “euroscettici che vogliono cambiare l’Europa”. Qui il problema è nelle parole e nel loro significato: “euroscettico” non vuol dire “contro l’euro” bensì “contro l’Unione europea”. “Contro” non nel senso di “voler cambiare” bensì nel senso di “voler distruggere”. Insomma euroscettico è Nigel Farage e l’Ukip, dichiaratamente contro l’Unione europea, mentre gli eurodeputati del M5S non sono “euroscettici” bensì semmai “euro-critici”. Solo una questione di parole? Assolutamente no, dietro le parole ci sono dei contenuti, degli interi mondi che meritano chiarezza concettuale. Critici nei confronti dell’Unione europea come questa è oggi sono altri gruppi, come i Verdi e la Sinistra Unita, mentre l’Efdd – precedentemente Efd – è contro tutta l’Unione europea, contro la sua stessa esistenza.
Insomma, il M5S è liberissimo di scegliere le proprie alleanze in Europa come in Italia, gli unici a cui deve dare conto sono i suoi attivisti che effettivamente nel referendum online lanciato lo scorso giugno scelsero il gruppo Efd. Tuttavia questa scelta dovrebbe essere basata su informazioni corrette e chiare per tutti.
@AlessioPisano
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