L’emorragia di grandi marchi e posti di lavoro non si ferma e così l’Emilia, oltre a un’ottantina di salari, perde pure un pezzo della sua gloriosa storia industriale. Lo stabilimento della Guaber a Casalecchio di Reno chiude. La Filctem Cgil, la Femcla Cisl e la Rsu della azienda che produce insetticidi, detersivi e prodotti per la pulizia della casa (Vim, Grey, Vape, Coloreria, Fito, DueCi, Drago alcuni celebri marchi) hanno già chiesto un tavolo di crisi alla Provincia di Bologna dopo la comunicazione ricevuta dalla nuova proprietà, la multinazionale tedesca Henkel. C’è, scrivono i sindacati, “l’intenzione di chiudere la sede di Casalecchio di Reno entro giugno 2015”. I tempi sono strettissimi: “Il 15 ottobre 2014, la nuova proprietà ha incontrato i sindacati ed ha comunicato l’intenzione di chiudere la sede”. L’unica speranza prospettata ai rappresentanti dei lavoratori sarebbe quella del trasferimento di parte dei lavoratori dall’Emilia alla sede Henkel di Milano.

Dietro la scelta della multinazionale di chiudere lo stabilimento emiliano ci sarebbe infatti una precisa direzione di politica industriale: accentrare tutte le produzioni del gruppo in un’unica sede. “Non è accettabile – hanno spiegato i sindacati nella nota – che una società che è, per riconoscimento della stessa Henkel Italia, una realtà di successo, che ha dimostrato di saper aumentare le proprie quote di mercato nei settori specialistici degli insetticidi e dei detergenti, grazie alle qualità professionali dei dipendenti e dell’efficienza ed efficacia dell’organizzazione del lavoro, vada a perdersi, insieme a tutto l’indotto, unicamente per una politica della multinazionale di concentrare in ogni paese tutte le funzioni in una sola sede per nazione”.

La storia della Guaber comincia proprio a Bologna nel 1961, quando in pieno boom economico i due giovani imprenditori Paolo Gualandi e Athos Bergamaschi intravedono un avvenire roseo per i prodotti per l’igiene della persona e iniziano a produrre bagni schiuma, shampoo e deodoranti. Da lì è un crescendo di successi: nel 1975 nasce il marchio Antica Erboristeria (il marchio sarà venduto a Gillette nel 1987); poi Cera Grey, Coloreria Italiana, Drago, Neutromed, il sapone divenuto celebre per il PH 5.5. Nel 1990 Guaber, ormai in mano al solo Gualandi e alla sua famiglia, vende il marchio Neutromed proprio a Henkel, per poi ricomprarselo otto anni dopo e cederlo ancora una volta ai tedeschi, che oggi ne sono proprietari. Intanto la casa bolognese lancia la nuova linea Bionsen. Nel 2001 ecco in commercio un altro oggetto ormai comune in tutte le case e sempre a marchio Guaber: il foglietto Acchiappacolore.

Nel 2006 tuttavia la famiglia Gualandi abbandona una parte del suo impero. Si tiene infatti i prodotti per la cura della persona: la loro azienda oggi si chiama Coswell e dà lavoro ancora a oltre 250 persone, con marchi come Istituto Erboristico l’Angelica, Blanx, Biorepair, la crema Prep. La parte dei prodotti per la casa confluisce invece nel gruppo internazionale Spotless Group, controllato dal fondo Axa Private Equity, in cui i Gualandi hanno inizialmente una quota di minoranza, che poi cederanno nel 2010. La Guaber a guida francese tuttavia negli ultimi otto anni continua a funzionare con i suoi marchi storici (prodotti in gran parte a Bologna), tanto che Henkel nel giugno 2014 se la compra per 940 milioni (assieme a tutto il gruppo Spotless) battendo la concorrenza di altre multinazionali.

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