Messaggi d'ammirazione e richieste d'incontro: è la posta che riceve ogni giorno Daniela Poggiali nella struttura penitenziaria di Forlì
Lettere d’amore e d’ammirazione. O semplici messaggi di chi vorrebbe conoscerla. E’ la posta che riceve ogni giorno l’infermiera Daniela Poggiali, dal 9 ottobre scorso nel carcere di Forlì, e arrestata nell’ambito dell’inchiesta sulle morti sospette in corsia. In poco tempo diversi ammiratori hanno scritto all’infermiera dell’ospedale ‘Umberto I’ di Lugo. Si tratta – secondo quanto riportato da alcuni quotidiani locali – di persone che vorrebbero incontrarla. E che, in alcuni casi, per sollecitare una risposta alla donna hanno anche allegato alla busta dei francobolli.
L’infermiera, residente a Giovecca di Lugo, a inizio ottobre è stata raggiunta da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip Rossella Materia del Tribunale di Ravenna su richiesta dei Pm Alessandro Mancini e Angela Scorza per la morte dell’8 aprile scorso di una paziente di 78 anni legata, secondo l’analisi medico legale, a una dose letale di potassio iniettatale in concomitanza con la somministrazione di un farmaco. Accertamenti sono in corso anche su altri 38 decessi verificatisi nei primi tre mesi dell’anno nello stesso reparto dell’ospedale lughese quando era in servizio la 42enne: di questi, almeno 10 – dalla lettura delle cartelle cliniche – presenterebbero lati oscuri. Come dire che erano sì pazienti in condizioni critiche: tuttavia la loro morte, che prima o poi sarebbe arrivata, non era attesa in quel momento. Un quadro quello delineato finora dalla Procura di omicidio pluriaggravato.