Adottate nuove misure per impedire l'arrivo del virus sul territorio. Sospeso il rilascio dei visti per chi proviene da Sierra Leone, Liberia e Guinea
Sospensione del programma di immigrazione, incluso quello “umanitario“. L’Australia chiude le porte ai cittadini dell’Africa occidentale per prevenire l’arrivo di Ebola. Il governo ha infatti annunciato una serie di misure che mirano a sospendere l’immigrazione proveniente dai Paesi più colpiti dal virus, nel tentativo di impedirne l’arrivo sul proprio territorio. La prima misura è quella dello stop temporaneo al rilascio dei visti per chi proviene da Sierra Leone, Liberia e Guinea, Paesi a cui si applicano i provvedimenti messi a punto da Canberra.
“Al momento però – ha precisato il ministro per l’Immigrazione, Scott Morrison – non stiamo esaminando nessuna richiesta da questi Paesi”. Ad essere annullati, ha poi aggiunto, saranno anche i visti temporanei già concessi a chi deve ancora partire dai tre Paesi per l’Australia, mentre coloro che, provenienti dall’Africa occidentale, sono già in possesso di un visto permanente dovranno trascorrere 21 giorni in quarantena prima di entrare nel Paese.
Vertice a Madrid – Per contrastare e confrontarsi sulla diffusione del virus Ebola, è in corso a Madrid fino a mercoledì 29 ottobre il Foro Africano per la copertura sanitaria universale, un vertice mondiale dell’infermeria organizzato dall’Organizzazione Mondiale della Salute (Oms) e Aneysvad. Il problema dei paesi africani, epicentro dell’ebola, vanno infatti oltre la malattia e risiedono nei sistemi di salute pubblica insufficienti e impreparati per far fronte alle sfide per epidemie.
Una trentina di esperti in salute, provenienti da Kenia, Etiopia, Zimbabue, Benin, Costa d’Avorio, Uganda, Camerun, Mali, Nigeria, Burkina Faso, Ghana, Congo, Uganda, Zambia ed Egitto, da vari paesi d’Europa e membri della Oms, dibatteranno dell’attuale contesto di crisi sanitaria per promuovere una rete internazionale per rafforzare e finanziare i sistemi pubblici di salute nel continente africano.
Durante la tre giorni saranno messe a confronto le esperienze vissute dai professionisti sanitari, in particolare il personale infermieristico, nell’assistenza ai pazienti affetti da ebola, per concordare strategie e raccomandazioni, e la creazione di un registro di incidenti a livello internazionale, che aiuti a minimizzare i rischi. L’obiettivo, secondo fonti del Consiglio generale di infermeria spagnolo, anfitrione dell’incontro, è di condividere le esperienze positive, così come gli errori commessi, per affrontare con migliori garanzie di sicurezza dei pazienti, dei cittadini e dei professionisti del settore sanitario, possibili nuovi casi di contagio