Il partito laico tunisino Nidaa Tounes è in testa nei primi exit poll dopo la chiusura dei seggi delle elezioni politiche domenica sera. Secondo una società di rilevazione sarebbe al 37%, seguito da Ennahdha con il 26%, Front Populaire con il 5,4%, Union patriotique libre con 4,8%, e Afek Tounes al 2,8 per cento. Secondo un altro exit poll, Nidaa Tounes si attesta al 36%, Ennhadha al 24%, Front Populaire al 5%, Upl al 6%, Afek Tounes al 2,8%, Cpr al 2,4%, al Tayar 1,9% e Ettakatol all’1,6%. Mancano a questi sondaggi le dichiarazioni di voto degli elettori all’estero. Deludenti dunque i risultati del Cpr del presidente Moncef Marzouki e di Ettakatol del presidente dell’Assemblea nazionale Mustapha Ben Jaafar. I due partiti, che erano nella coalizione di governo, sono sotto il Fronte popolare, partito di sinistra che ha visto nel 2013 l’uccisione di due suoi leader, Chokri Belaid e Mohamed Brahmi.
I risultati ufficiali saranno resi noti entro 72 ore dall’inizio dello spoglio. Quello che uscirà dal voto sarà il primo Parlamento dopo la cacciata di Zine el-Abidine Ben Ali e rimarrà in carica per cinque anni. Si tratta delle seconde elezioni dalla cacciata dell’ex presidente, ma nelle prime era stata eletta l’Assemblea costituente, dunque non un vero e proprio Parlamento come invece questa volta.
Le votazioni si sono svolte senza violenze. Per la giornata elettorale si temevano attentati terroristici e il governo aveva mobilitato 80mila agenti fra polizia e militari. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, si è congratulato per le elezioni, definendole una importante pietra miliare nella storica transizione politica del Paese. “Nell’andare alle urne i tunisini hanno continuato a ispirare le persone nella loro regione e in tutto il mondo”, ha detto Obama.