L'escort russa che dopo la morte del ciclista finì in carcere per spaccio di droga, secondo la Procura avrebbe approfittato del figlio di un ricco albergatore di Riccione
Elena Korovina, la “dama nera”, così come fu soprannominata l’escort russa all’epoca della morte di Marco Pantani, è stata condannata in Tribunale a Rimini ad 1 anno e 6 mesi di reclusione (pena sospesa) per circonvenzione d’incapace. L’ultima ragazza di Pantani, che nel maggio del 2004, 3 mesi dopo la morte del “pirata” nel residence “Le Rose”, finì in carcere per spaccio di droga, stavolta secondo la Procura avrebbe approfittato del figlio 40enne di un ricco albergatore riccionese, facendosi regale soldi e gioielli. L’uomo, che recentemente è stato dichiarato interdetto per quell’attitudine a spendere i soldi di famiglia in donne, cocaina e beni voluttuari, si era innamorato di Elena pur sapendo che la loro relazione era una “relazione a pagamento”.
La liaison risale al 2005, anno in cui l’albergatore inizia a regalare importanti gioielli alla russa. L’uomo non bada a spese arrivando a regalare all’amante russa un braccialetto di brillanti “tennis” del valore di 10mila euro. Nel 2007, Elena però tronca la relazione diventata troppo oppressiva ed esclusiva. Lui, l’albergatore ricco e potente, risponde con una denuncia chiedendo la restituzione dei gioielli e un risarcimento di 50 mila euro per danni morali e materiali. Secondo il riccionese, Elena pretende continuamente soldi e regali. Nel corso dell’indagine, emergono i problemi psicologici dell’uomo facilmente condizionabile. I gioielli regalati sono stati messi sotto sequestro cautelare dal Tribunale e ora che la Korovina, difesa dall’avvocato Stefano Caroli, ha dichiarato l’intenzione di restituirli l’ex amante ha rinunciato alla costituzione di parte civile. Tra un paio di mesi intanto il reato per la bella Elena si sarà prescritto.