Oscar Pistorius è “subdolo, collerico e possessivo. Reeva non ha mai avuto rapporti sessuali con lui. Anzi, la notte in cui è stata uccisa, voleva lasciarlo”. A dirlo è la madre di Reeva Steenkamp, ex modella e fidanzata dell’atleta, uccisa con quattro colpi di pistola da Pistorius nel bagno della loro residenza, il giorno di San Valentino del 2013. Una vicenda, quella dell’atleta paralimpico, che non sembra volta a concludersi, visto che la procura nazionale sudafricana ha annunciato che ricorrerà in appello contro la condanna a cinque anni di carcere dell’ex campione per omicidio colposo, ritenendola troppo morbida. Anche June, la madre di Reeva, ha detto di “non essere del tutto contenta” dell’assoluzione di Pistorius per omicidio volontario. “Non penso che questa sentenza abbia reso giustizia a mia figlia”, ha spiegato la donna che, insieme al marito Barry, ha detto di voler incontrare Pistorius. “Vorrei sentirgli dire ‘mi dispiace‘ in modo davvero sincero”, ha dichiarato Barry, il padre dell’ex modella uccisa dall’atleta.
“I vestiti di mia figlia erano imballati. Voleva lasciarlo”. La mamma di Reeva, June, ha dato la sua versione in Reeva, raccontata da sua madre, libro di prossima uscita di cui Times Magazine pubblica alcuni estratti. “I suoi vestiti erano imballati. Non c’è alcun dubbio: lei aveva deciso di lasciare Pistorius quella notte”, scrive June, aggiungendo che sua figlia le aveva confidato di “non avere mai avuto rapporti con lui. Dividevano lo stesso letto, ma lei aveva paura di portare la loro relazione a quel livello. Non avrebbe voluto avere rapporti con Oscar se non fosse stata sicura. Penso che la loro relazione stesse per finire”.
La madre dell’ex modella sostiene che sua figlia “aveva dubbi costanti sulla loro compatibilità”. June Steenkamp definisce Pistorius “arrogante, lunatico e incostante”. Ma non solo. La donna crede che l’atleta paralimpico fosse “armato fino ai denti” e “col grilletto facile“. “È stata una disgrazia per Reeva incontrarlo – ha aggiunto la madre – perché prima o poi Oscar avrebbe ucciso qualcuno. Ne sono profondamente convinta”. E ancora: “È chiaro che qualcosa sia andato terribilmente storto, qualcosa che l’ha talmente sconvolta da farla nascondere con due cellulari dietro una porta sbarrata”.
La Procura contesta l’omicidio colposo e la durata della pena. “I procuratori stanno preparando i documenti necessari per presentare l’appello nei prossimi giorni”, ha spiegato il portavoce Nathi Mncube, aggiungendo che l’appello riguarderà “sia la condanna che la pena“. La decisione dell’accusa, che aveva chiesto una condanna di almeno dieci anni di carcere per omicidio premeditato, riapre così il lungo processo in cui per otto mesi, il procuratore Gerrie Nel ha tentato di dimostrare l’intenzione di uccidere di Pistorius, che al contrario ha sempre negato di aver sparato volontariamente a Reeva, sostenendo di averla scambiata per un intruso nel bagno.
Il giudice Masipa, stabilendo che si è trattato di omicidio colposo, ha sostanzialmente dato ragione alla versione di Pistorius. “Una persona ragionevole – aveva dichiarato il giudice durante la lettura della sentenza – non avrebbe mai sparato quattro colpi dentro il box del bagno”, ma questo non è sufficiente per condannare un imputato per omicidio volontario. Un verdetto che ha suscitato sorpresa nell’ambiente dei giuristi sudafricani, secondo cui la pubblica accusa ora teme che il caso Pistorius – che dopo dieci mesi di carcere potrà chiedere la libertà vigilata – crei un precedente pericoloso. Il processo di appello, forse, potrebbe fare maggiore luce su quanto è accaduto quella notte del 14 febbraio 2013.